C’era molta attesa attorno al film Godzilla, soprattutto dopo che ne avevamo parlato in un post qualche settimana fa. Come al solito, il nostro impatto si è tradotto in un grande successo al botteghino e, nonostante questo, la casa distributrice non ci ha fatto pervenire nemmeno un cadeau.
In pratica è la storia di un padre matto come un cavallo (Bryan Cranston) che tipo Beppe Grillo crede all’esistenza di cose a cui nessuno crede, tipo le scie chimiche. E quindi cerca tutti di convincere che un incidente a una centrale nucleare di molti anni prima non era stato causato da un semplice terremoto, come le autorità vogliono far credere. Ovviamente nessuno lo caga di striscio, tantomeno il suo figliolo Ford (Aaron Taylor-Johnson), uno di cui tutti vorrebbero prendersi cura. Inutile che vi dica che il padre poi così tanto matto non era. Speriamo che io non debba ricredermi anche su Beppe Grillo.
Non c’è che dire. Visivamente parlando il film è molto bello. Il regista Gareth Edwards e i cuoi compari hanno fatto davvero un ottimo lavoro con gli effetti speciali, godibili anche senza il 3D.
La storia, di cui vi ho descritto solo l’inizio, mi ha invece spiazzato. Non conoscevo nulla dei Godzilla precedenti e sinceramente non pensavo di trovarmi davanti al grande schermo a fare il tifo per una parte invece che un’altra. Anche se questo risvolto diventa chiaro già dopo i primi cinque minuti di film e diciamo che non renda proprio tutto molto avvincente.
Un capitolo a parte meriterebbe Aaron Taylor-Johnson, attore bravissimo di cui abbiamo già celebrato le doti. Oggi mi limiterò a ricordare che l’amore è cieco e se ce l’ha fatta lei, ce la possiamo fare tutti.
Livello di SHAZAMMABILITÀ: basso.
Livello di BONAGGINE DEL CAST: alto. E stiamo parlando di una persona sola, vi lascio immaginare chi.
Quanto dura / quanto sarebbe dovuto durare: 123 minuti / 100 minuti. Anche meno, visto che come va a finire lo si capisce già dopo metà film.
Mi devo fermare dopo i titoli di coda per vedere la SCENA NASCOSTA o posso andare direttamente a casa? No. Al contrario delle aspettative, nulla da segnalare.
GIUDIZIO COMPLESSIVO: 3 Anne Praderio su cinque.
Il post Godzilla, il mostro che spiazza, scritto da Andrea Rotolo, appartiene al blog Così è (se vi pare).