Il Romanticismo italiano è soprattutto patriottismo. Molti dei nostri poeti romantici sono costretti all'esilio o muoiono sui campi di battaglia. Goffredo Mameli, il più giovane dei poeti eroi, è interprete spontaneo degli entusiasmi che spingono gli Italiani alla rivoluzione.
Si unisce a Garibaldi per la difesa di Roma divenuta Repubblica e muore a soli 22 anni, per le ferite riportate in combattimento. "Era impossibile vederlo e non amarlo", scrive di lui Giuseppe Mazzini. A vent'anni, Mameli ha già l'aureola del poeta: è bello, coraggioso, ammirato, amato, perchè la poesia, alimentata dalla passione patriottica, sgorga da lui con impeto.
Una notte, a Genova, in occasione di una insurrezione popolare, compone l'inno Fratelli d'Italia, che è subito musicato da Michele Novaro e diventa in pochi giorni popolarissimo. Oggi è l'inno ufficiale della Repubblica italiana.
"V'è in lui una dolcezza quasi femminile e una energia leonina", scrive ancora il Mazzini. Quando in seguito alla cancrena, gli si deve amputare la gamba, chiede se una gamba di meno potrà impedirgli di stare a cavallo, perchè vuole andare a combattere contro gli Austriaci, in Lombardia. La sua nobile figura d'eroe dalla brevissima vita "consumata tra un inno e una battaglia" diventerà un simbolo di patriottismo per gli Italiani.
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