Capire che stava accadendo, leopardianamente, è stato più intenso dell’accaduto. La bellezza del tutto è stato essere io, lì, quasi due anni dopo l’inizio del calcetto del lunedì.
Alessandro Orlando si è trasformato nel mio amico M.P.: un lancio lungo, dal lato destro del campo, smettere di guardare la palla, andare con l’esterno sinistro, non d’istinto ma ricordando il 4 dicembre 1994, lo sto scrivendo precisamente 18 anni dopo, le date sono tutto, al volo, davanti il portiere più alto del mondo, toccarlo di quanto basta, sorvolarlo, la palla sfiora il palo interno, gol.
Mi lustrano la scarpa perché capiscono. E’ il gol più bello nella storia del Garden, millanta partite, l’ho fatto io. E’ stato quasi più bello di quel palo.