Bambina mia, amore mio caro, la tua mamma ti scrive l’ultima lettera, mia cara piccina. Domani 10 maggio, alle 6, non sarò più. Amore mio non piangere, anche la tua mamma non piange. Muoio con la coscienza tranquilla e la certezza che domani avrai una vita e un avvenire più felice, più tranquillo di quanto non abbia avuto tua madre. Non dovrai più soffrire. Sii fiera di tua madre, amoruccio mio, io ho la tua immagine sempre davanti agli occhi. Voglio credere che rivedrai tuo padre, spero che egli abbia un altro destino. Digli che ho sempre pensato a lui come ho pensato a te. Vi ho voluto bene con tutto il cuore. Mi siete entrambi tanto cari. Figlia mia, tuo padre sarà anche madre per te, egli ti vuole tanto bene. Non sentirai la mancanza della mamma. Figlia mia, termino questa lettera con la speranza che sarai felice per tutta la vita con tuo padre e con tutti. Vi abbraccio con tutto il cuore, molto molto. Addio, amore mio, tua madre -Bancic Olga (Golda)- Stoccarda, 9 maggio 1944. ( Golda, 32 anni, romena, operaia comunista, decapitata a Stoccarda il 10 maggio 1944). Lettere di condannati a morte della Resistenza europea, Einaudi.
BUFERA
Gli ulivi, e nei giardini
i frutti d’oro,
la bufera livida batte
in un grigiore senza speranza.
Il mare dinanzi spazzato da brividi
s’allarga, s’allarga.
Vanito a l’orizzonte ogni profilo,
l’incantato golfo,
come in uno spietato incubo,
sterminato assume mistero d’oceano.
-Sibilla Aleramo-
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