Nella sfarzosa cornice del Beverly Hilton Hotel di Los Angeles si è svolta, la scorsa notte, la 72esima edizione dei Golden Globe Award, tra i più significativi riconoscimenti nel campo del cinema e della televisione e ai quali, solitamente, si dà grande credito per poter delineare una possibile fisionomia delle nomination agli Academy Award, che verranno comunicate fra tre giorni. A presentare la serata dei Golden Globe, per la terza ed ultima volta, le due mattatrici comiche Tina Fey e Amy Poehler, che con le loro gag irriverenti e satiriche hanno acceso la serata di gala.
Soprattutto le sferzanti battute sul discusso The interview hanno lasciato il segno, insieme alla presenza di un'attrice agghindata con abiti dell'esercito nordcoreano: "Stasera celebriamo le serie Tv che conosciamo ed amiamo, e tutti quei film che andavano bene alla Corea del Nord. Tutti costretti a fingere di voler vedere The interview, dai nordcoreani definito assolutamente intollerabile. Come se non ci fossero state recensioni peggiori!". E dopo i pungenti commenti sui film favoriti ad una vittoria finale, è cominciata la lunga sequela di premiazioni...
Due i film che escono ulteriormente rinforzati dalla cerimonia dei Golden Globe, assegnati dalla Hollywood Foreign Press Association, e in particolare di Richard Linklater, il quale trionfa nella categoria per miglior film drammatico, miglior regia a Linklater e miglior attrice supporter a Patricia Arquette, nell'arco di una lavorazione lunga dodici anni interprete della madre separata Olivia. Boyhood colleziona dunque tre trofei che lo proiettano con forza in cima ai titoli delle pellicole che probabilmente verranno ricompensate in misura maggiore dall'Academy.
Stupisce, nella categoria per miglior film commedia o musical, l'exploit di Grand Budapest Hotel di Wes Anderson, che ha avuto la meglio sul favoritissimo di Alejandro González Iñárritu. L'amabile affresco variopinto e retrò di Anderson, nel quale si muove un cast di attori di gran richiamo e capitanato dal concierge Ralph Fiennes, ha spiazzato il dramedy teatrale di Iñárritu; il regista messicano, affiancato da Nicolas Giacobone, Armando Bo e Alexander Dinelaris Jr, ha però ottenuto il riconoscimento alla miglior sceneggiatura.
Poche novità sul fronte attori / attrici, soprattutto nelle categorie da protagonisti in un film drammatico: Eddie Redmayne con il suo complicatissimo ruolo di Stephen Hawking ne La teoria del tutto si aggiudica il premio al miglior attore in un film drammatico, mentre la sublime e meravigliosa Julianne Moore non poteva esimersi dal portare a casa il Golden Globe per la sua fondamentale interpretazione di Alice Howland, una donna di mezz'età alla quale viene diagnosticata una forma pre-senile di Alzheimer, in Still Alice. Entrambi gli attori sembrano ora in pole position per ritirare l'Academy Award il 22 febbraio al Dolby Theatre di Los Angeles.
Abbastanza scontati anche i nomi dei loro colleghi premiati nella categoria per miglior attore e attrice in un film commedia o musicale. Agli Oscar, molto probabilmente, il vero contendente per Redmayne sarà Michael Keaton, narratore di ricordi personali e di momenti molto toccanti sul palco durante il ritiro del premio e protagonista di Birdman, pellicola a stampo teatrale di Iñárritu, accanto a Edward Norton. Tra le donne, il discreto ritorno di Tim Burton ha celebrato anche la prova di Amy Adams, che con mostra ancora le sue notevoli doti attoriali - anche se non in maniera eccelsa come in altri film - insieme a Christoph Waltz, e si aggiudica così il premio alla miglior attrice di commedia.
Concludendo la sezione degli attori, il primo in assoluto al quale è stato consegnato il Golden Globe ieri sera è stato J.K. Simmons, severissimo maestro di musica del giovane Miles Teller in ; anche per lui la candidatura agli Oscar sembra ormai una pura formalità. Nelle sezioni musicali premiate la colonna sonora de La teoria del tutto e la canzone originale composta da Common e John Legend per il biopic su Martin Luther King, dal titolo Selma - La strada della libertà. Nessuna sorpresa nel campo dell'animazione, dove a portarsi a casa il premio è stato Dragon trainer 2, e per il miglior film straniero: dopo le clamorose esclusioni di pellicole di grande livello come e Due giorni, una notte, a trionfare è stato il film russo Leviathan, a questo punto favorito anche agli Oscar.
Nel mezzo dei vari premi sono risuonate le parole di solidarietà del presidente della Hollywood Foreign Press Association, Theo Kingma, dopo i tragici attacchi a Parigi degli ultimi giorni: Kingma ha ribadito la propria consapevolezza, e quella dei colleghi giornalisti, sull'importanza della libertà di stampa nel mondo. A George Clooney, infine, è stato attribuito il premio alla carriera Cecil B. DeMille, consegnato dai grandi amici e colleghi Julianna Margulies e Don Cheadle; è stata ricordata in un video anche la lunga e pluripremiata carriera di Clooney da attore e regista, che gli ha finora fruttato altri quattro Golden Globe.