Ed eccole dunque le prime nominations dell'anno, come da tradizione quelle per i Golden Globes, i premi della stampa estera 'distaccata' a Hollywood che inaugurano la stagione degli Awards, la quale avrà il suo culmine il prossimo 22 febbraio con la consegna degli Oscar. I Globes invece saranno assegnati l'11 gennaio, quattro giorni prima dell'annuncio delle candidature dell'Academy.
E' ovviamente ancora un po' troppo presto per fare pronostici, dato che non abbiamo ancora visto molti dei film in gara (che da noi usciranno quasi tutti dopo Capodanno), ma questa prima infornata di nominations ci è utile soprattutto per analizzare lo stato di salute del cinema americano e per trarre un paio di importanti considerazioni: la prima, che quest'anno sarà un gran bella competizione, sulla carta di altissimo livello, con tanti titoli interessanti e variegati che hanno portato le giurie, giocoforza, ad escludere parecchi nomi eccellenti. La seconda è che, contrariamente a quanto si dice, la Hollywood Foreign Press (ovvero l'associazione che organizza e gestisce i Globes) si è dimostrata molto meno 'alternativa' e parecchio più conservatrice rispetto al passato. Per averne la riprova bisognerà aspettare le candidature all'Oscar (premio 'conservatore' per definizione data l'età media non proprio giovanissima dei giurati...), ma anche solo scorrendo la lista degli 'esclusi eccellenti' notiamo che molte pellicole coraggiose e indubbiamente figlie dell'attualità non sono state prese in minima considerazione.
Michel Keaton in 'Birdman'
Il caso più eclatante è senza dubbio quello di Mommy, l'ultimo film dell' enfant-prodige canadese Xavier Dolan, rimasto clamorosamente fuori dalla cinquina dei film stranieri (insieme a Il capitale umano di Virzì - ma quello purtroppo ce lo aspettavamo - e Due giorni, una notte dei Dardenne). Così come poco o nulla ha portato a casa l'attesissimo Vizio di Forma di P.T. Anderson, che deve accontentarsi della sola nomination al suo attore protagonista (Joaquim Phoenix). Non è andata meglio al bellissimo Locke di Steven Knight, nessuna nomination, nemmeno quelle che parevano scontate per regia e attore protagonista (Tom Hardy). Ha di che lamentarsi anche Christopher Nolan: il suo Interstellar ha raccattato solo la candidatura per la colonna sonora, ma è risaputo che la fantascienza non ha mai goduto di molti crediti presso la stampa specializzata. Ci si aspettava qualcosa in più anche per Gone Girl (L'amore bugiardo) di David Fincher, nominato per regia, sceneggiatura e attrice protagonista, ma tagliato fuori dalla lotta per il miglior film. Infine, poca gloria anche per American Sniper di Clint Eastwood e lo strombazzatissimo Unbroken, il debutto alla regia di Angelina Jolie.Boyhood
Quali saranno dunque le pellicole che si contenderanno le statuette? Stando ai numeri il favorito sembra essere Birdman di Alejandro Gonzalez Inarritu, rimasto inopinatamente a bocca asciutta alla Mostra di Venezia ma che qui raccoglie ben sette candidature, seguito da Boyhood di Richard Linklater e The Imitation Game di Morten Tyldum (cinque). A quattro invece troviamo La Teoria del Tutto di James Marsh, The Grand Budapest Hotel dell' 'altro' Anderson (Wes) e il già citato Gone Girl (L'Amore bugiardo). Tutti ottimi film ma, innegabilmente, dalle tematiche abbastanza convenzionali: fioccano infatti le biografie (quella di Stephen Hawking ne La Teoria del Tutto, quella del matematico Alan Turing in The Imitation Game, quella della pittrice Margaret Keane in Big Eyes, quella - seppur parziale - di Martin Luther King in Selma e, a suo modo, anche quella del giovane protagonista di Boyhood) e non mancano poi neppure le consuete pellicole sulla malattia, un 'must' a Hollywood: detto di Stephen Hawking (interpretato da Eddie Redmayne), ci sono anche la superfavorita Julianne Moore (cinquantenne malata di Alzheimer in Still Alice) e la rediviva Jennifer Aniston, depressa e impasticcata in Cake di Daniel Barnz.
Benedict Cumberbatch e Keira Knightey in 'The Imitation Game'
Due sole nomination (ma pesanti: film e attore protagonista), infine, per un film di cui sono sicuro sentiremo parlare a lungo: si chiama Foxcatcher ed è diretto da quel Bennett Miller già autore del bello e sottovalutato Moneyball (L'arte di vincere). Anche questa è una storia a sfondo apparentemente sportivo (si parla di wrestling e lotta) ma che sconfina in un thriller morboso e inquietante sulla psiche umana... un po' The Master, un po' Psyco, Foxcatcher si candida ad essere l'autentica sorpresa della stagione. Ma avremo modo di riparlarne.Per adesso, ecco la lista completa delle candidature (sezione cinema):
MIGLIOR FILM DRAMMATICO
Boyhood (Richard Linklater)
Foxcatcher (Bennett Miller)
The Imitation Game (Morten Tyldum)
Selma (Ava Duvernay)
La Teoria del Tutto (James Marsh)
MIGLIOR FILM COMMEDIA/MUSICAL
Birdman (Alejandro G. Inarritu)
Into the Woods (Rob Marshall)
The Grand Budapest Hotel (Wes Anderson)
St. Vincent (Theodore Melfi)
Pride (Matthew Warkus)
MIGLIOR ATTORE DRAMMATICO
Eddie Redmayne (La Teoria del Tutto)
Steve Carell (Foxcatcher)
Benedict Cumberbatch (The Imitation Game)
David Oyelowo (Selma)
Jake Gillenhaal (Lo sciacallo)
MIGLIOR ATTORE COMMEDIA/MUSICAL
Michael Keaton (Birdman)
Bill Murray (St. Vincent)
Ralph Fiennies (The Grand Budapest Hotel)
Christoph Wlatz (Big Eyes)
Joaquim Phoenix (Vizio di Forma)
MIGLIOR ATTRICE DRAMMATICA
Julianne Moore (Still Alice)
Rosamund Pike (Gone Girl/L'amore bugiardo)
Reese Whiterspoon (Wild)
Felicity Jones (La Teoria del Tutto)
Jennifer Aniston (Cake)
MIGLIOR ATTRICE COMMEDIA/MUSICAL
Julianne Moore (Maps to the Stars)
Amy Adams (Big Eyes)
Emily Blunt (Into the Woods)
Helen Mirren (Amore, cucina e curry)
Quvenzhane Wallis (Annie)
MIGLIOR REGIA
Ava Duvernay (Selma)
Wes Anderson (The Grand Budapest Hotel)
Alejandro Gonzalez Inarritu (Birdman)
Richard Linklater (Boyhood)
David Fincher (Gone Girl/L'amore bugiardo)
MIGLIOR ATTORE NON PROTAGONISTA
Ethan Hawke (Boyhood)
Robert Duvall (The Judge)
Edward Norton (Birdman)
J.K. Simmods (Whiplash)
Mark Ruffalo (Foxcatcher)
MIGLIOR ATTRICE NON PROTAGONISTA
Jessica Chastain(A most violent year)
Keira Knightley (Tutto può cambiare)
Patricia Arquette (Boyhood)
Meryl Streep (Into the Woods)
Emma Stone (Birdman)
MIGLIOR SCENEGGIATURA
Wes Anderson (The Grand Budapest Hotel)
Gillian Flynn (Gone Girl/L'amore bugiardo)
Alejandro Gonzalez Inarritu (Birdman)
Richard Linklater (Boyhood)
Graham Moore (The Imitation Game)
MIGLIOR COLONNA SONORA
Alexandre Desplat (The Imitation Game)
Johann Johansson (La Teoria del Tutto)
Trent Reznor, Atticus Ross (Gone Girl/L'amore bugiardo)
Antonio Sanchez (Birdman)
Hans Zimmer (Interstellar)
MIGLIOR CANZONE ORIGINALE
"Big Eyes" (Big Eyes)
"Glory" (Selma)
"Mercy Is" (Noah)
"Opportuity" (Annie)
"Yellow Flicker Beat" (Hunger Games - Mockinjay part 1)