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David Fincher e The Social Network fanno man bassa ai Golden Globes 2010: sarebbe banale e fin troppo facile parlare di vittoria 'annunciata': naturalmente nel nome di Facebook, la più redditizia e rivoluzionaria invenzione degli 'anni zero'. Ma il film di Fincher non è solo questo: è un grande e spietato ritratto della società contemporanea, realizzato in maniera splendidamente classica e accattivante. Uno straordinario 'thriller dei sentimenti' che è già un icona del nostro tempo, e che merita tutti i riconoscimenti ottenuti: oltre a quelli per miglior film drammatico e miglior regista si aggiungono quello per la miglior sceneggiatura (doveroso!) e, a sorpresa, anche quello per la colonna sonora. E se il buongiorno si vede dal mattino è facile prevederne il successo ai prossimi Oscar, di cui i Golden Globes sono l'anticamera più attendibile.
Certo, i Globes come sanno gli appassionati differenziano i premi in due categorie: drammatico e commedia (a differenza dell'Oscar che è unico), ma è davvero difficile pensare che quest'anno ci siano commedie in grado di strappare a The Social Network il premio più ambito. In primo luogo perchè, come detto, siamo di fronte a un capolavoro assoluto, e poi perchè in verità il livello dei film brillanti in lizza quest'anno era abbastanza basso: se pensiamo che tra i candidati c'era anche l'improponibile The Tourist capite bene cosa voglio dire... Alla fine il successo è andato a I ragazzi stanno bene di Lisa Chodolenko, pellicola che racconta le disavventure familiari di una coppia di lesbiche alle prese con i problemi di tutti i giorni. Ma crediamo che il premio ad Annette Bening (che ha battuto sul filo di lana la 'mogliettina' Julianne Moore) sia già più che sufficiente.
Niente da dire anche sulla coppia di attori drammatici premiata: se il premio a Colin Firth era prevedibile (magnifico Re Giorgio VI in The King's Speech) meno scontata ma meritatissima è stata la vittoria della bella e brava Natalie Portman in Black Swan di Darren Aronofsky: il film non è ancora uscito da noi ma sulla performance artistica dell'attrice israelo-americana scommettiamo ad occhi chiusi. Così come ci sembra meritata anche la statuetta al bravo Paul Giamatti ne La versione di Barney: la sua interpretazione 'salva' letteralmente un film altrimenti deboluccio. Tra i non protagonisti, infine, premiata la 'coppia d'assi' Christian Bale-Melissa Leo di The Fighter, ennesimo film drammatico sul mondo della boxe... non certo originalissimo, ma in ogni caso i due attori premiati meritavano da tempo un riconoscimento.
Questi dunque i verdetti principali. L'attenzione si sposta adesso sul premio 'maggiore', cioè l'Oscar, le cui nominations saranno annunciate il prossimo 25 gennaio, mentre bisognerà poi attendere un altro mese (il 27 febbraio) per conoscere i nomi dei vincitori. Ma vedrete che i nomi in lizza non si discosteranno molto da quelli sopra citati... si prevede già quindi una lotta all'ultimo voto tra la Portman e la Bening tra le attrici e tra Firth e Giamatti tra gli uomini. Anche se a Hollywood vige da tempo la legge 'non scritta' (ma validissima) che vuole (quasi) sempre premiato a parità di interpretazione l'attore o l'attrice drammatica.
Poca fortuna invece per Io sono l'amore di Luca Guadagnino, unico italiano in gara, battuto dal danese In un mondo migliore nella cinquina dei film stranieri. Va detto però che per il piccolo film italiano è stato già un successo arrivare fino alla nomination, tra l'altro accompagnata da un lusinghiero risultato ai botteghini americani. E comunque resta ancora in lizza la possibilità del premio più ambito...
Ma ci sarà tempo per riparlarne.
I VINCITORI:
- Miglior film drammatico: The Social Network di David Fincher
- Miglior film commedia: I ragazzi stanno bene di Lisa Cholodenko
- Miglior regia: David Fincher per 'The Social Network'
- Miglior attore drammatico: Colin Firth per 'The King's speech'
- Miglior attore brillante: Paul Giamatti per 'La versione di Barney'
- Miglior attrice drammatica: Natalie Portman per 'Black Swan'
- Miglior attrice brillante: Annette Bening per 'I ragazzi stanno bene'
- Miglior attore non prot. Christian Bale per 'The Fighter'
- Miglior attrice non prot. Melissa Leo per 'The Fighter'
- Miglior film straniero: In un mondo migliore di Susanne Bier (Danimarca)
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