Cañizares, 31enne madrileno, ha siglato il secondo successo nel circuito a distanza di otto anni dal primo (Russian Open, 2006), imponendo subito un’andatura sostenuta con un 62 (-10) in partenza e non concedendo nessuna chance agli avversari. Anche nell’ultimo turno, pur con qualche sbavatura, non ha abbassato la guardia fino a una buca dalla fine, dove era quattro colpi sotto par, poi a tensione sfumata si è concesso il lusso di un doppio bogey per il 70 (-2, con sei birdie, due bogey e un doppio bogey). Il titolo gli ha fruttato un premio di 250.000 euro su 1.500.000 euro in palio.
Sullivan con un 63 (-9) miglior punteggio di giornata, ha fatto sua la volata per il secondo posto precedendo lo svedese Magnus A. Carlsson e l’inglese Seve Benson (276, -12), che si sono mantenuti costantemente in alta classifica. Al quinto posto con 277 (-11) l’inglese Richard Bland, lo spagnolo Rafael Cabrera Bello e l’australiano Wade Ormsby, all’ottavo con 278 (-10) gli inglesi Tom Lewis, David Horsey e Paul Waring e all’11° con 280 (-8) lo svedese Robert Karlsson.
Molinari, che sta proseguendo con efficacia il suo percorso di recupero della miglior condizione dopo il 2013 praticamente perso per l’infortuno al polso e il relativo intervento chirurgico, è stato altalenante, ma nel giro finale ha espresso tutta la sua classe confezionando, come detto, con un 66. Nella prima metà del tracciato l’andatura è stata ridotta, con due birdie e un bogey, poi ha alzato i ritmi con cinque birdie nel rientro. Crespi ha chiuso in 74 (+2) colpi con tre birdie, due bogey e un triplo bogey. E’ uscito al taglio per un colpo Andrea Pavan, terzo italiano in gara, 72° con 146 (77 69, +2).
Matteo Manassero è sceso dal terzo all’ottavo posto con 210 colpi (60 70 71, -3), ma nel giro finale del Valspar Championship potrà dire anche la sua, insieme a Jason Kokrak e all’inglese Luke Donad che l’affiancano, nella lotta per il titolo.
Nel torneo del PGA Tour, che termina sul percorso dell’Innisbrook Resort – Copperhead (par 71) a Palm Harbor in Florida, ha mantenuto la leadership con 205 (69 66 70, -1) Robert Garrigus, 37enne di Nampa (Idaho) con un solo titolo nel circuito (Children’s Miracle Network Classic, 2010) e con discreti guadagni per una vita da metà classifica, il quale con due bogey nel finale, dopo tre birdie in avvio per un 70 (-1), ha visto ridursi da tre colpi a uno solo il vantaggio su Kevin Na (206, -7).
Gran rimonta dell’australiano John Senden, da 35° a terzo con un 207 (-6) grazie a un 64 (-7) miglior score del turno ottenuto anche dal sudafricano Retief Goosen volato dal 64° al quinto posto con 209 (-6) dove ha la compagnia di Charley Hoffman e di Scott Langley. Il trio è preceduto dall’inglese Justin Rose, quarto con 208 (-5), sicuramente uno degli avversari più pericolosi per Garrigus e per quanti proveranno a conquistare il successo.
Sono fuori gioco Jim Furyk, 11° con 211 (-2), Matt Kuchar, Jason Dufner e Kevin Streelman, campione uscente, 24.i con 213 (par). In coda l’irlandese Padraig Harrington, 65° con 217 (+4), e il belga Nicolas Colsaerts, 70° con 218 (+5). Non hanno superato il taglio dopo due giri il sudafricano Ernie Els (146, +4), out per un colpo, Webb Simpson, l’inglese Paul Casey e l’altro sudafricano Louis Oosthuizen (147, +5), il fijano Vijay Singh (148 (+6) e l’argentino Angel Cabrera (149, +7).
Manassero, che sta conducendo una gara molto attenta, dopo sei par ha trovato un bogey alla buca 7. Ha recuperato con due birdie alla 11 e alla 14, ma è tornato in par (71) con un altro bogey sull’ultimo green. Il montepremi è di 5.700.000 dollari con prima moneta di 1.026.000 dollari.