Hanno lo stesso score dei due azzurri anche il nordirlandese Rory McIlroy e lo spagnolo Miguel Angel Jimenez, hanno girato nel 72 del par Steve Stricker e l’altro nordirlandese Graeme McDowell (20.i) e sono al 27° posto con 73 (+1) Matt Kuchar, l’inglese Lee Westwood, il sudafricano Charl Schwartzel e lo svedese Henrik Stenson. Accusano distacchi già pesanti Webb Simpson, Hunter Mahan, Jim Furik e l’iberico Sergio Garcia, 40.i con 74 (+2), Keegan Bradley, il tedesco Martin Kaymer, il fijano Vijay Singh, il sudafricano Ernie Els e l’australiano Jason Day. Quest’ultimo è uno dei tre giocatori che possono salire, attraverso questa gara, in cima alla classifica mondiale: per riuscire nell’impresa deve vincere. L’altro, come detto, è Adam Scott al quale può bastare la terza piazza, purché al massimo in compagnia di un solo giocatore, e il terzo è Henrik Stenson, purché termini non oltre il secondo posto e anche lui con non più di un compagno di viaggio.
Debbono pensare a tutelarsi dal taglio Phil Mickelson e gli inglesi Ian Poulter e Justin Rose, 67.i con 76 (+4), Dustin Johnson, 75° con 77 (+5), Zach Johnson e l’argentino Angel Cabrera, 80.i con 78 (+6), l’inglese Luke Donald, 87° con 79 (+7), e Jason Dufner, 90° con 80 (+8).
Dopo aver iniziato con un bogey, Haas ha decisamente cambiato passo e con sei birdie, contro un altro bogey, ha conquistato la leadership. Un doppio bogey alla buca 12, in pieno Amen Corner, ossia il trittico di buche alla 11ª alla 13ª, che sono ritenute quasi decisive ai fini lotta per il titolo, ha frenato la corsa di Adam Scott, per il resto sviluppatasi con cinque birdie. Oosthuizen ha marciato con sei birdie e tre bogey e Watson è stato il meno falloso con tre birdie in un percorso netto.
Molinari ha iniziato con un birdie (2ª), poi dopo un bogey (6ª) e un birdie (9ª) ha sofferto sull’Amen Corner con due bogey (11ª e 12ª), ma nel finale è tornato sotto par con due birdie di fila (15ª e 16ª). Manassero ha subito raccolto due bridie (2ª e 3ª) poi ha reso un colpo al campo (7ª) riguadagnandolo alla 9ª per un parziale di 34 (-2). Ha lasciato il suo contributo all’Amen Corner con un bogey (11ª) e ha fissato definitivamente lo score con un altro bogey (14ª) e con un birdie (15ª).
“Dopo il taglio subito nello Houston Open – ha detto al termine – avevo perso un po’ di fiducia, ma a volte certe lezioni servono, perché poi lavori a fondo sugli errori commessi. Oggi ho effettuato un buon giro, a conferma che sono andato nella direzione giusta: ho avuto un buon responso dal driver, perché ho praticamente sbagliato un solo colpo, mentre potevo risparmiarmi almeno due dei tre bogey, specie quello alla 14ª dove il putt per il par era abbastanza abbordabile. In compenso ho effettuato un gran putt da una decina di metri alla buca 9 per il birdie: ho letto la linea giusta, la forza del colpo è stata adeguata, insomma si sono combinate un sacco di cose e la palla è finita a bersaglio. Sono felice per questo inizio, ma ora occorrerà essere molto accorti, perché le condizioni del campo varieranno e tutto diventerà più difficile”. Il montepremi è di otto milioni di dollari.
Il torneo su Sky – La TV satellitare Sky teletrasmette il Masters Tournament in diretta e in esclusiva sui canali Sky Sport 2 e 2 HD con collegamenti: sabato 12 aprile, dalle ore 21 alle ore 1; domenica 13, dalle ore 20 alle ore 1. Repliche: seconda giornata, sabato 12 dalle ore 7,30 (Sky Sport 2 e 2 HD), dalle ore 10 e dalle ore 15,45 (Sky Sport 3 e 3 HD); terza giornata, domenica 13 dalle ore 7,30 (Sky Sport 2 e 2 HD), dalle ore 10 e dalle ore 15 (Sky Sport 3 e 3 HD); quarta giornata, lunedì 14 dalle ore 7,30 (Sky Sport 2 e 2 HD). Commento di Silvio Grappasonni, Nicola Pomponi, Massimo Scarpa e di Roberto Zappa. Le dirette sono precedute di 30 minuti da Studio Golf, condotto da Francesca Piantanida.