Il disastro ambientale continua senza sosta e dopo il primo fallimento (della cupola che, invece di migliorare la situazione, sembra averla peggiorata) cominciano ad arrivare, sul web, le prime proposte di soluzione.
E' stato lo stesso colosso energetico Bp, proprietario della piattaforma affondata il 21 aprile scorso, ha lanciare un Sos virtuale dal suo sito 2.0, deepwaterhorizonresponse.com, al fine di intervenire al più presto raccogliendo le idee di chiunque voglia contribuire.
Tra le proposte si trovano: asciugoni grandi come campi da calcio, tappi giganti e barriere di capelli.
Quest'ultima proposta giunge dal sito Internet matteroftrust.org secondo il quale "Il motivo per cui si usa lo shampoo è che i capelli raccolgono le sostanze oleose tra cui il petrolio". Per cui si potrebbe realizzare una barriera di capelli umani per fermare la marea nera e lasciare invece passare l’acqua, dopo averla depurata.
Per cui è stato lanciato un appello a "barbieri, parrucchiere, allevatori di pecore e a tutti i privati cittadini, perché donino capelli, pellicce, scarti di lana, tosature e nylon, finanziando il nostro programma ‘Capelli contro la fuoriuscita di petrolio’".
La proposta sembra aver avuto successo dal momento che sono state raccolte già centinaia di tonnellate di capelli da Usa, Canada, Gran Bretagna, Francia, Spagna, Germania e Brasile. Tra i donatori si sono distinti gli allevatori di Alpaca del Malabar, in India.
Magazine Gossip
13 maggio 2010