Un anno e tre giorni dopo il suo insediamento, un golpe militare in Egitto pone fine alla presidenza di Mohamed Morsi. Scaduto l'ultimatum dell'esercito, Morsi è stato destituito: al suo posto ci sarà il presidente della Corte Costituzionale che guiderà il Paese in una breve fase di transizione, prima del ritorno anticipato alle urne.
Ad annunciare quella che sarà la road map della transizione è stato il ministro della Difesa egiziano, Abdel Fattah el Sissi, intervenuto in serata in tv. Circondato da vertici militari, ma soprattutto dai rappresentanti delle opposizioni e dai massimi esponenti di Al Azhar e della Chiesa, el Sissi ha scelto di dare un'immagine di coesione all'operazione. Un sostegno unanime confermato dai commenti dopo il suo annuncio. Dal gran imam di Al Azhar Ahmed el Tayyeb al il capo della chiesa copta Tawadros, passando per il portavoce delle opposizioni egiziane Mohamed el Baradei, tutti hanno confermato il loro appoggio ai militari.
La road map, che non precisa quando le elezioni presidenziali si terranno, affida i poteri di emanare decreti presidenziali al presidente della Corte Costituzionale, sospende temporaneamente la Costituzione e ne affida la riscrittura ad un comitato con la partecipazione di tutte le forze politiche. Prevista anche la nascita di un governo di tecnici e di un comitato di riconciliazione nazionale con l'apporto dei giovani.