Promossa a pieni voti da pubblico e critica, in Italia e all’estero, dove è stata acquistata da ben 60 paesi, e definita da Variety “La risposta italiana a The Wire”, Gomorra La Serie tornerà su Sky con una seconda stagione. Gli autori avevano dichiarato alla conferenza stampa di presentazione del telefilm che la storia aveva un suo epilogo e una sua conclusione, ma venivano lasciate aperte delle porte per un possibile prosieguo.
Intanto si conclude domani 10 giugno il primo ciclo, con l’attesissimo doppio finale di stagione in onda dalle 21.10 su Sky Atlantic HD e Sky Cinema1 HD, diretti dallo showrunner Stefano Sollima. Con ascolti e consensi in costante crescita – l’esordio ha doppiato i numeri dell’acclamata serie degli stessi autori Romanzo Criminale e l’ultimo episodio ha toccato i 750.000 spettatori medi – il livido affresco in 12 episodi diretto da Sollima con Claudio Cupellini e Francesca Comencini, ha segnato un punto di svolta nella serialità italiana portando sul piccolo schermo un prodotto – per qualità di immagini e scrittura – in tutto e per tutto per la prima volta paragonabile a capolavori seriali made in USA.
Sembra arrivato il momento della verità all’interno del clan Savastano, dove i colonnelli ormai mal sopportano lo sfrontato e giovane esercito di cui si circonda Genny (Salvatore Esposito). Nella città, messa a ferro e fuoco, l’oramai spietato Ciro (Marco D’Amore) e Genny, tra complotti e tradimenti, si sfiorano, in attesa di fronteggiarsi apertamente. Riuscirà il clan a sopravvivere in assenza del boss Pietro Savastano (Fortunato Cerlino)?Un successo nel successo è rappresentato dalla colonna sonora originale di Gomorra La Serie, firmata dai band post-rock dei Mokadelic, di cui il brano “Doomed to live” sarà disponibile da oggi su iTunes, Spotify, Amazon e Youtube. Il pezzo debutta nel primo episodio della serie, sfondo musicale allo sguardo di Ciro che da “immortale” com’era soprannominato, diviene condannato a vivere, “doomed to live” appunto, dopo la grave e dolorosa perdita di Attilio. Il brano diviene poi il fil rouge musicale che segue i momenti emotivamente potenti e significativi delle controverse vicende del clan dei Savastano, caratterizzando la chiusura di ogni episodio con la propria sonorità elettronica ed eterea.