Good Bye Lenin!

Creato il 18 giugno 2011 da Ilcasos @ilcasos

Good Bye Lenin!, di Wolfgang Becker, Germania, 2003, 120 minuti.

Il Muro è caduto e la Ddr è alla fine. Le statue di Lenin vengono divelte mentre le strade si riempiono di Mac Donald, alla tv arrivano calcio e pornografia, sui grattaceli sono issati stendardi della coca‐cola. L’Occidente saluta con entusiasmo l’avvento della democrazia capitalista ma dietro i caroselli di trabant festanti, dietro gli abbracci di chi non si vede da molti anni, dietro l’euforia di chi sogna prosperità e benessere, c’è dell’altro. L’angoscia e lo smarrimento di chi ha sudato e lottato per edificare la “nuova” Germania socialista e che invece adesso assiste sgomento e impotente al tracollo di quel mondo. Goodbye Lenin racconta la storia di una comunista convinta che cade in coma proprio nei giorni del “grande cambiamento”. Quando si sveglia le Germania è una sola, il muro non c’è più, il socialismo della Ddr è stato archiviato. Il figlio Alex per risparmiarle uno choc che potrebbe essergli fatale, dà vita a una grande messinscena girando telegiornali fasulli e recuperando cimeli della vecchia Repubblica , convincendola che nulla è cambiato. Ma attraverso la vicenda della smemorata comunista, riprendono vita quegli uomini e quelle donne che ereditato le macerie ancora fumanti della seconda guerra mondiale, hanno ricostruito con lavoro e sacrificio. Sognando una società nuova, fondata sulla fine dello sfruttamento, sulla solidarietà di tutti gli uomini, sulla loro eguaglianza sociale, sull’accesso di tutti al benessere, alla cultura e alla gestione della cosa pubblica. Il regista Wolfang Becker rivisita i giorni successivi la fine del Muro e lo fa ora con tocco delicato e malinconico ora con uno comico e scanzonato, ma comunque mai banale, gettando una nuova luce su una Germania che si è si liberata di Lenin ma che non ha ancora fatto pace con se stessa. Goodbye Lenin affronta di petto il binomio fine del comunismo‐inizio del benessere democratico e ci spiega che la Storia non è così semplice. Film evento del 2003. 5 Oscar Europei: film, attore (Deniel Bruhl), attrice (Katrin Sab), sceneggiatura (Bernd Lichtenberg), regista (Becker). Da vedere.


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