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Good Bye Lenin! – Wolfgang Becker

Creato il 02 luglio 2012 da Maxscorda @MaxScorda

2 luglio 2012 Lascia un commento

Good bye lenin
Non fosse stato per Yann Tiersen e la sua sublime colonna sonora, avrei relegato questo film alla noiosa schiera delle boiate sostenute nei virgolettati col titolo di un giornale "amico". La regola non e’ esente da difetti ma sapevo che l’emozione del nome di "Lenin" nel titolo, avrebbe fatto si che gli "amici" gia’ lo battezzassero capolavoro senza neppure vederlo. Pero’ mi sono detto, un film con delle musiche del genere non poteva essere cosi’ male e alla fine, la musica non ha tradito.
Alex e’ una sano ragazzino della Germania dell’Est dai sogni piegati ma non infranti dalla fuga del padre in Occidente e dalla madre che risolve la crisi isterica nella quale era precipitata con la dedizione assoluta al partito e al comunismo.
A poche settimane dalla caduta del muro, un infarto la riduce in fin di vita e resta in coma otto mesi nei quali per la Germania dell’est sovietica e’ lo stravolgimento completo di ogni valore ed ogni riferimento.
Al risveglio della donna, viene imposto un regime di riposo assoluto evitando ogni possibile stress, piu’ facile a dirsi che a farsi quando il tempo e la societa’ stavano accelerando con le velocita’ di anni e non di mesi, recuperando lo status di vita occidentale negato per cosi’ tanto tempo.
E’ cosi’ quindi che Alex imbastisce per la madre un teatrino di una societa’ ormai disintegrata, congelando di fatto un frammento di passato al posto di un presente per lei irriconoscibile.
Non e’ una pellicola nostalgica e non e’ una pellicola che fa confronti critici se non nell’inevitabile affiancarsi delle situazioni. Film impossibile in Italia ma altrove si puo’ raccontare un passato difficile senza essere retorici, riuscendo anche a trovare aspetti positivi laddove regnava l’orrore di un sanguinario regime totalitario.
Nell’idea condivisibile della pellicola, un "male assoluto" resta tale pur riconoscendo che, come amavano ricordare i servi di quel regime, le metropolitane erano pulitissime. Una verita’ non elide l’altra e un muro che cade mischia le genti, mischia le idee e mischia il meglio e il peggio di entrambi i mondi ma e’ difficile ricordarsene quando si soffoca nella melma delle questioni e dei doveri morali.
Film dotato di una grazia straordinaria, si aggira silenzioso nel recente passato con la leggerezza di chi senza peso ha bisogno di sbattere non i pugni ma un paio d’ali per osservare meglio cio’ che accade. Tanto divertente quanto drammatico, si e’ proiettati nelle vite di personaggi la cui vicende escono dallo schermo e si mescolano coi ricordi elettrizzanti che la cronaca del tempo seppe raccontare.
Da ricordare il primo come l’ultimo degli interpreti per un testo che meglio non poteva essere scritto e diretto.
Grande cinema e purtroppo ennesimo ceffone in pieno volto alle miserie del nostro.

Scheda IMDB


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