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Goodbye

Creato il 20 settembre 2011 da Pivo

GoodbyeOggi, per la prima volta in 10 anni, non prenderò parte alprimo allenamento della stagione Atomica; oggi, per la prima volta dopo quelgiorno in via Martiri della Libertà, non solcherò i campi con i bianco blu (oblu bianco che dir si voglia); oggi, per la prima volta dopo le riunioni all’Irishpub, non prenderò il via al campionato Atomico; oggi, per la prima volta in 10anni la maglia numero sette resterà piegata nell'armadio.
Ebbene sì, prima o poi doveva succedere, ho tenuto durofino a che ho potuto, ma quest’anno i miei studi mi hanno portato lontano dallacasacca castiglionese. Quest’anno non potrò solcare i parquet del Piemonte coni colori degli Atomic sulle spalle, non potrò provare quell’emozione che contraddistinguevaogni mio ingresso nella tana delle Mosche Atomiche. Quest’anno non potròportare in alto i colori di una maglia che è come una seconda pelle; maglia cheho contribuito a rendere grande.
E’ difficile cercare di descrivere 10 anni della mia vitain poche righe, perché questi 10 anni sono stati anni di sangue e sudore, digioie e di delusioni, di vittorie e di sconfitte…
10 anni…
Un ginocchio rotto, un numero indefinito di lividi,qualche distorsione e tantissimo sudore… 10 anni di lavoro sporco con qualchestoccata di fioretto… 10 anni di rimbalzi, gomiti alti e stoppate (prese edate)… ma anche 10 anni di punti pesanti, assist e giocate decisive… insostanza 10 anni da Atomic.
10 anni in cui non mi sono limitato a scendere in campoinsieme a voi perché in moltissime partite ho anche avuto il privilegio di guidarvidopo aver risposto all'arbitro “Cristiano, 7, Capitano”. Ma non solo, perché peralcuni anni sono stato, addirittura, fregiato dall'onore di sedermi sullapanchina Atomica come Head Coach. E’ per questo e per moltialtri motivi che un velo trasparente mi appanna gli occhi mentre scrivo questepoche righe.
Con voi e grazie a voi ho macinato record su record, sonocresciuto cestisticamente e nella vita, sono stato in grado di superare momentidifficile e di vivere appieno quelli felici, perché quella che per molti è unasquadra e per altri un gruppo di amici, per me è una famiglia.
Di aneddoti ne avrei molti da raccontare, ma preferiscocustodirli gelosamente così, quando ripenserò a tutti voi, sarà un po’ comeessere lì in quei 28 metri con il mio numero 7 sulle spalle. Perché come hadetto una volta un mio saggio amico “AF lo si è per sempre”.
Mi mancherete uno ad uno, mi mancherà tutto, gli scherzi,le risate, gli attimi di tensione e le esplosioni di gioia. Solo una cosa miconsola in queste ore buie ed è la speranza che questo sia solo un
ARRIVEDERCI
Goodbye

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