La prossima versione di Google Chrome, sia essa desktop o mobile, supporterà il nuovo algoritmo di compressione dei dati chiamato Brotli che, rispetto all’attuale algoritmo, permetterà di risparmiare il 25% dei dati. Ciò è possibile facendo elaborare i dati ai server di Google e comprimendo i risultati ancora di più al fine di ridurre il file che scarichiamo e che, dopo essere stato elaborato dalla CPU, si trasforma nella pagina web vera e propria.
Tuttavia, per delle questioni tecniche, i veri vantaggi li si avranno nel caso in cui le pagine web che vogliamo visitare contengano immagini oppure altro materiale multimediale. Sul semplice testo infatti la compressione Brotli non è efficace. Non dobbiamo poi dimenticare che una maggior compressione e quindi la riduzione dei dati da ricevere va a beneficio anche del consumo energetico dello smartphone e quindi della sua autonomia.
Per chi non lo sapesse, la compressione Brotli è stata sviluppata e lanciata come progetto open source nel Settembre del 2015 e già gli sviluppatori di Mozilla Firefox hanno avviato i progetti per aggiornare i loro browser. Considerando però che Google Chrome è il browser web più utilizzato sia sul desktop ma soprattutto sul mobile, è chiaro che la sua implementazione ha un’importanza elevata.
google2016-01-21Lorenzo Spada