Google ci renderà più intelligenti

Da Psychomer

Una ricerca online della Elon University ha mostrato come il 76% di esperti informatici ritenga che il futuro dell'intelligenza e il suo sviluppo sia strettamente legato alla diffusione e all'uso di internet. Essi sono stati infatti in accordo con la seguente affermazione "Dal 2020 l'uso di internet da parte delle persone aumenterà l'intelligenza umana; poichè le persone hanno un accesso illimitato alle informazioni ... essi avranno più possibilità di scelta. Nicholas Carr ha torto, Google non ci renderà stupidi"
Nicholas Carr nel 2008 scrisse un articolo provocatorio dal titolo "Google ci renderà stupidi?" , affermando che la struttura del collegamento ipertestuale presente in internet ci rende difficoltosa la lettura profonda e quindi la riflessione sui testi, come se sviluppassimo un disordine parziale di attenzione prolungata.
Nella ricerca, il 21% degli esperti afferma di essere d'accordo con le affermazioni di N. Carr e che internet "potrebbe far diminuire il quoziente intellettivo a chi lo usa molto".
Opinioni chiaramente contrastanti. Leggendo la ricerca mi nasce un'interrogativo spontaneo, che probabilmente risulta scontato ai più: questi 900 esperti di informatica che cosa intendevano con la parola "intelligenza"? Perchè se per intelligenza intendiamo l'accessibilità all'informazione, certamente Google ci rende molto intelligenti. Se invce per intelligenza intendiamo le capacità di memorizzare informazioni, Google ci aiuterà nel compito ma non certo nello sviluppo di questa preziosa abilità umana. Se, infine, l'intelligenza è la capacità di pensiero critico, l'overdose di informazione in internet ci rende l'analisi molto complicata e allo stesso tempo molto affascinante e piena di nuove prospettive.
Personalmente, penso che ciò che spaventi maggiormente sia l'overload di informazioni, e come scrive J. Cascio nell'articolo -Diventare più intelligenti- in risposta a Carr: "molte tecnologie si sono sviluppate proprio per aiutarci a otternere un parziale controllo sulle numerose informazioni. Google non è il problema. E' l'inizio delle soluzioni"
Tornare indietro servirà a ben poco. Ciò che ci deve premere è coltivare la capacità di memoria e di riflessione, indipendentemente dall'aiuto dei software. La memoria ci permette di "tenere dentro di noi" informazioni preziose, che aiutano a costruire il nostro fondamento teorico e il nostro pensiero critico tramite i quali esercitare la riflessione nelle possibilità che quotidianamente ci vengono proposte, e quindi scegliere.
Il pensiero critico e creativo ci salveranno dall'information overload.
Resta il fatto che, personalmente, i milioni di risultati di ricerca in google mi fanno piacevolmente impazzire, trovandomi a nuotare tra i siti come un pesciolino in un oceano... alla ricerca della perla, della notizia nascosta e preziosa!


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