Google annuncia un nuovo algoritmo per il suo motore di ricerca, che dalla prossima settimana penalizzerà tutti quei siti che sono caduti in violazione di copyright, andando così incontro alle richieste dei titolari del copyright i quali da tempo puntano il dito contro il colosso di Mountain View accusandolo di lucrare sulle query e sui risultati che portano traffico all’industria pirata. Quindi la squadra di Larry Page e Sergey Brin ha annunciato una sostanziale modifica del proprio algoritmo di ricerca, aggiungendo ai vari componenti che contribuiscono alla formazione del posizionamento un numero ulteriore: quello delle richieste di takedown andate a buon fine, cioè per quei siti indicizzati che sono più volte incorsi in violazione di copyright, verranno anche calcolate le notifiche ufficialmente riconosciute e saranno considerate come elemento penalizzante nel posizionamento del sito stesso sul motore.
Google intende anche portare avanti la propria iniziativa nel massimo della trasparenza e le richieste di takedown dal motore sono infatti state segnalate già da molti mesi attraverso un apposito sito dedicato, “Google Trasparency Report” ed ora questo elemento diventerà parte integrante della “ricetta” che Google utilizza per elencare i risultati nel motore di ricerca a seguito delle parole digitare dagli utenti.
Fino ad oggi Google aveva sempre rifiutato di applicare un algoritmo simile, ma ora sembra aver piegato la testa di fronte alle richieste del mondo del cinema e della musica. Fin da oggi è già possibile capire quali saranno i siti più colpiti da questa nuova iniziativa, visto che l’elenco è accessibile a chiunque e rappresentato dalla classifica dei siti con il maggior numero di takedown registrati dal motore; la pagina apposita elenca in particolare i nomi di filestube.com, extratorrent.com, torrenthiund.com, isohunt.com e bitsnoop.com.
Tra gli altri si segnalano anche filesonicsearch.com, filesonic.com, thepiratebay.se e pastebin.com e nelle prime posizioni di questa speciale classifica della pirateria non compaiono siti .it, mentre il dominio .com risulta essere quello maggiormente usato in assoluto.