Google Doodle a ricordo di Heinrich Hertz

Da Belloweb @belloweb2

Il logo del motore di ricerca Google, nella sua home page, è stato sostituito con un’immagine in movimento di onde su un grafico, in riconoscimento del lavoro pionieristico del fisico tedesco sulle onde elettromagnetiche.

Le onde nel Doodle di Google sono rappresentate con i colori del marchio Google – rosso, blu, giallo e verde.

Ma vediamo da più da vicino la straordinarietà del fisico tedesco.
Gli esperimenti di Hertz, hanno dimostrato definitivamente l’esistenza delle onde elettromagnetiche, che poi ha portato allo sviluppo della telegrafia senza fili, radio e infine la televisione.

Nato ad Amburgo nel 1857, Hertz ha dimostrato l’attitudine e la passione per le scienze fin da piccolo,  e ha continuato a studiare con i fisici Gustav Kirchhoff e Hermann von Helmholtz a Dresda, Monaco e Berlino.

Presso l’Università di Berlino, il suo progresso è stato così rapido che nel 1880, all’età di soli 22 anni, ha conseguito il dottorato di ricerca sull’induzione elettromagnetica in sfere rotanti.


Cinque anni più tardi divenne professore presso l’Università di Karlsruhe, dove ha scoperto le onde elettromagnetiche.

Utilizzando una bobina di induzione ad alta tensione, un condensatore e uno spinterometro per il suo trasmettitore onde radio e un ricevitore rudimentale, fatto di rame e ottone, era in grado di dimostrare che l’emissione di radiazioni.

In seguito, con esperimenti più avanzati, ha concluso che la radiazione elettromagnetica ha la stessa velocità e la riflessione e le proprietà di rifrazione della luce.

La scoperta ha chiarito e ampliato la teoria elettromagnetica della luce che era stata precedentemente inoltrata dal fisico inglese James Clerk Maxwell.

Morì a Bonn nel 1894 all’età di soli 36 dopo aver contratto la granulomatosi di Wegener, una malattia rara in cui vasi sanguigni si infiammano.

Nel 1930, l’unità di frequenza hertz (Hz) è stato chiamato in suo onore.


Potrebbero interessarti anche :

Possono interessarti anche questi articoli :