Ecco la misteriosa novità annunciata martedì dalle particelle colorate in movimento che sostituivano il tradizionale logo di Google. Si chiama Instant, la nuova tappa della corazzata digitale di Mountain View. Così il motore di ricerca gioca in anticipo. Dà l’impressione di intuire le domande dell’utente, durante la digitazione della query. Una “grande sfida tecnologica – dice Google – per presentare risultati di ricerca parallelamente alla digitazione del termine”. Tutto diventa più veloce. Dai due ai cinque secondi per ogni ricerca media effettuata, per un totale fantasmagorico: 111 anni in tempo umano risparmiati ogni giorno”.
Il nuovo algoritmo introduce un approccio diverso alla ricerca. Non è il semplice completamento automatico della parole, basato sui termini più usati dagli utenti, cioè il “vecchio” Google Suggest. Google Instant è una significativa messa a punto del motore, che potenzia e fa evolvere gli ingranaggi preesistenti (web caching, page-rendering, eccetera). Dentro ci sarà anche una dose massiccia di Caffeine, il misterioso additivo digitale introdotto a poco a poco da Google nel cofano della sua macchina.
Google Instant funziona soltanto sui browser dei computer dotati di connessioni veloci. Non è stato ancora implementato su cellulari e smartphone.
Il motore di ricerca si fa dunque predittivo e fa parte della “nuova era in cui i computer lavoreranno per noi e al centro resterà solo l’individuo e la ricerca della felicità”, di cui ha parlato qualche giorno fa a Berlino il capo di Google, Eric Schmidt.
“Velocità, divertimento, interazione” saranno sempre di più le parole chiave dell’azienda che ha cambiato internet e pure noi utenti
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