Sulle orme del cloud computing di Amazon e iTunes di Apple, Google non si tira indietro e lancia il proprio store musicale modello iTunes connesso ad un servizio di cloud computing stile Amazon, con nessun limite di storage. Il servizio per ora è precluso al resto del mondo, visto che funziona solo negli USA ed il suo utilizzo avviene previa richiesta di invito.
Per un servizio che nasce, uno ne muore ed era inevitabile con l’avvento di Google+. Anche se non proprio la stessa cosa, G-Buzz non regge il confronto con G+ che sembra essere finalmente un servizio di socialnet azzeccato lontano dal caos di G-Wave e più vicino ad altri servizi come Facebook o Twitter almeno per il seguito che sta ottenendo. Ulteriori informazioni si possono trovare sulblog ufficiale di Google