EDMONTON, CANADA - Dopo Pearl Harbor (vedetevi
il film se non sapete di che si tratta), il governo statunitense internò i giapponesi residenti in America ed obbligò i cittadini di etnia giapponese nati negli States al coprifuoco. Gordon Hirabayashi fu uno dei giovani nippoamericani che contravvennero al coprifuoco e, dopo un processo noto come
Hirabayashi contro gli Stati Uniti, si beccò 90 giorni di carcere. Cosa alquanto strana: non gli pagarono il trasferimento per arrivare in Arizona, dove avrebbe dovuto scontare la pena, così il caro Gordon dovette fare l'autostop dallo Stato di
Washington per arrivarci. Giunto in Arizona con un ritardo di due settimane, i tizi che dovevano incarcerarlo non trovarono le carte relative all'arresto, così gli dissero: "Vatti a fare un giro, chessò... va' al cinema e poi torna." Tornato dal cinema, lo arrestarono.
Poi, va beh, si fece un altro anno di galera per essersi opposto al servizio di leva... il motivo? E' presto detto: nel questionario spedito ai giappomericani si richiedeva di rinunciare alla fedeltà all'
imperatore del Giappone e, anche se a Gordon probabilmente non glie ne poteva sbattere di meno, riteneva questa una discriminazione razziale perché a nessun altro gruppo etnico erano richieste informazioni personali del genere.
Negli anni '80 il caso fu riaperto e si scoprì che la decisione presa durante la guerra fu falsata da omissioni di prove e chissà quali altre cacate. Il verdetto fu invertito e l'ormai attempato Hirabayashi poté alfine tirarsi una sega dalla contentezza, God bless America.
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P.S. Ciliegina sulla torta: sua moglie Esther è morta tipo 10 ore dopo di lui, alleluia!
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