Simone Battaggia per La Gazzetta dello Sport
Nick Mallett aveva visto lontano, due anni fa a Firenze, quando contro l’Australia fece esordire Edoardo Gori come mediano di mischia dell’Italia. «Ugo» aveva 20 anni, era reduce dall’infortunio alla spalla sinistra e a Treviso sin lì aveva trovato poco spazio. Eppure contro Wallabies e Figi riuscì a convincere il ct., che lo designò n.9 titolare per il Sei Nazioni 2011.
Il sogno durò 10′: contro l’Irlanda si frantumò la stessa spalla, dando spazio a Semenzato. Un anno e mezzo dopo, per la prima volta, Gori inizia la stagione a Treviso da mediano di mischia titolare, a prescindere dal fatto che Botes stia recuperando da un infortunio e che Semenzato l’anno scorso non abbia brillato. Con Burton domani il pratese guiderà i
biancoverdi contro gli Ospreys campioni in carica di Celtic, in un match poco scontato. Treviso si è rafforzata, nelle scorse settimane ha battuto Saracens e Wasps e promette un gioco più spregiudicato. «Non faccio pronostici — spiega il n.9 —, ma quest’anno in Celtic vogliamo arrivare più in alto possibile. In Heineken puntiamo a passare il turno». Obbiettivo enorme: mai un club italiano ha neppure sfiorato l’impresa. E il girone con Leicester, Ospreys e Tolosa non aiuta. «Ma bisogna puntare in alto. Tutte ci considerano una squadra cuscinetto, forse cambieranno idea. Vedremo se saremo ancora l’avversaria con cui riposarsi». (…)