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Goscurry – Un viaggio ipnotico

Da Videogiochi @ZGiochi
di Massimo "Lestath" Costante

La semplicità di un concept di gioco è la chiave essenziale di ogni buon titolo arcade. Da sempre, titoli come Tetris, Breakout, Pac-Man e molti altri che ricalcano uno stile essenziale riescono a divertire ancora oggi conservando la loro natura arcade senza mai stancare i giocatori. Goscurry vuole rifarsi a questi modelli fondendo una serie di elementi che fomenteranno in voi un amore-odio per questo titolo e che noi di Z-Giochi non abbiamo ancora finito di giocare… E non perché non lo abbiamo finito di testare.

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NON IMPORTA LA DESTINAZIONE, MA IL VIAGGIO

Il suo sviluppatore, Daniele Giardini, fa recitare nel suo sito le parole “A SMALL, HARD GAME”, ed è qui il segreto del suo progetto. Goscurry vi mette alla guida di una navicella che attraversa intere città dall’alto, grazie ad una strada generata nel momento in cui la percorrete, ma qui entra in gioco l’elemento musicale del beat elettronico di Isak J Martinsson, che con la sua musica genererà a tempo curve e ostacoli, e non sarà affatto la passeggiata della domenica.

Piccolo ma duro, non è stato affatto facile affrontare le cinque modalità di gioco proposte, anche perché subito dopo il training, la prima disponibile è appunto la modalità HARD. Goscurry lo si può annoverare nel genere running-game racchiuso nella grande famiglia degli arcade, che tanto successo stanno avendo in questi anni, lo inizierete a giocare già alla modalità training per rendervi conto che non vi basteranno ottimi riflessi, tempismo e pazienza per proseguire, schivare gli ostacoli e saltare, bensì vi occorrerà schiantarvi e l’inesorabile GAME OVER. Sissignore.

Una volta raggiunto il vostro indispensabile GAME OVER, inizierete ad essere assorbiti dalla musica, i movimenti della navicella non saranno solamente più rapidi e perfetti, ma diverranno quasi naturali. Sono queste le capacità che dovrete acquisire per andare avanti nelle modalità PRO e FREAK, dove vi verrà richiesto di schiacciare anche più frequentemente il tasto turbo: sì, tutto quello che vi abbiamo raccontato dovrete farlo anche in velocità.

A DRUG GAME

Questo Goscurry ricorda moltissimo un altro gioco recensito sempre su queste pagine, tale Geometry Dash, che alla stessa maniera ci aveva rapiti con un sistema di gioco molto simile. Ebbene, crediamo che riflessi, musica, grafica minimal e colorata siano elementi consolidati per rendere un gioco accattivante, con un livello di sfida al quale il giocatore non riesce a rimanere indifferente. Goscurry ha tutti questi elementi, grazie ad una grafica tridimensionale minimal, ma ben adatta allo scopo, e le musiche elettroniche di Isak J Martinsson rivestono un ruolo di protagonista indiscusso. In Goscurry ci è data la possibilità di cambiare e/o modificare la nostra navicella, o anche il nostro avatar che con qualche secondo di attenzione, vi strapperà via anche qualche risata grazie ai modelli proposti. Tutto ciò è dovuto per una cura dei dettagli che in contrapposizione allo stile minimal, vi farà vedere come gli incitamenti, i punteggi acquisiti con i passaggi correlati di musica e il dettaglio volutamente ricercato, fanno Goscurry un gioco completo e lodevole sotto ogni punto di vista. Tuttavia ci sentiamo in dovere di sottolineare come non sarebbe stato male poter usare la propria musica nel corso della sfida.

Goscurry – Un viaggio ipnotico


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