
La scena - assolutamente priva di volgarità e di effetti traumatizzanti - è stata spedita in cantina. Due secondi che alle 15 del pomeriggio avrebbero provocato chissà quali scompensi ormonali negli spettatori.
Ma la vera incoerenza di Italia 1 si è capita con la messa in onda di Tamarreide, lo show sui coatti che avrebbe dovuto chiudere alla prima puntata per le proteste del Codacons poiché totalmente diseducativo e nel quale Cristiana Mirò ha etichettato un altro concorrente come "ricchione", dicendo che la gente fa bene a gridargli "frocio". Fiammetta Cicogna, presentatrice del reality tamarro, ha preso le difese della Mirò dopo il mare di proteste che si sono giustamente sollevate contro la sua affermazione, replicando che simili definizioni sul mondo gay esistono nella vita reale e sarebbe ipocrita non usarle. Speriamo che la Cicogna non si prenda mai l'epiteto di donna dai facili costumi. Troverebbe assai difficile ottenere un risarcimento se il giudice la pensasse come lei...