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“Gotham 2”: Cameron Monaghan su quel colpo di scena, il suo idolo, le notti insonni per il ruolo del ‘Joker’

Creato il 06 ottobre 2015 da Linda93

La seconda stagione di Gotham sta iniziando a prendere forma e per la serie basata sui fumetti DC era tempo di una svolta molto decisiva…“Gotham 2”: Cameron Monaghan su quel colpo di scena, il suo idolo, le notti insonni per il ruolo del ‘Joker’

[Contiene SPOILER] Nell’episodio in onda ieri oltreoceano, Theo Galavan, Jerome e Barbara mettono in atto uno show per la città con la seconda coppia che si esibisce in uno spettacolo di magia ad un gala di beneficienza. In ultima analisi, Theo appare come “l’eroe” di fronte all’élite della città quando va fuori copione e a sorpresa pugnala Jerome al collo.

L’attore di Shameless, Cameron Monaghan ha rilasciato un’intervista dove parla del suo ruolo nel dramma Fox inclusa la sua aspirazione per Jerome e come tale parte gli ha fatto passare delle notti insonni.

TVLine | Prima di tutto, cosa le hanno detto i produttori di Gotham circa il personaggio e quello che volevano da lei al primo casting?
Al primo provino, era solo per un episodio nella prima stagione e mi avevano detto che il personaggio coinvolgeva il mito del Joker in qualche modo – “lui forse è il Joker, forse no. Ma abbiamo bisogno di avere te nella scena”. Ho immediatamente detto di sì, poi “oh aspetta, non so se voglio toccare questo” poiché è qualcosa di estremamente vicino e caro al mio cuore. In seguito, verso la fine di quella stagione mi hanno chiesto di far parte della seconda per portare quel personaggio verso nuovi posti, era qualcosa di estremamente eccitante per me.

TVLine | Cosa era più conscio di fare e non fare nel creare Jerome? Si sentiva un po’ di Jack Nicholson nella sua voce, un po’ di Heath Ledger nel suo broncio.
Non avevo cercato di disegnarlo dagli attori live-action. Loro sono estremamente influenti per me come qualcuno che da bambino guardava questi film e li amava e ammirava, sono sicuro che siano scavati nel mio subconscio. L’unica performance da cui mi sentivo ispirato era quella di Mark Hamill della serie animata. Ha vissuto con quel personaggio da 20 anni e ha fatto un lavoro incredibile con il suo dinamismo, è qualcosa che ho apprezzato molto. Oltre a questo ho letto ogni cosa importante nei fumetti che coinvolgeva il personaggio, guardando il suo volto, com’era disegnato e cosa potevo prendere da ciò.

TVLine | Direbbe che Jerome è uno sfrontato cucciolo malato?
[Ride] Sì, credo che potremmo definirlo un cucciolo malato – e lui lo apprezzerebbe. Probabilmente ringrazierebbe. Gli piace uccidere la sua umanità, a volte letteralmente come quando sopprime i suoi genitori. Egli è totalmente devoto a un’idea di follia che è quasi ammirevole. È totalmente orribile, ma c’è qualcosa di stranamente carismatico nella sua passione.

TVLine | C’era quella battuta quando viene pugnalato da Theo, “You’re singin’ my song”.
Sì, il personaggio di Galavan è la prima persona che credo Jerome ha incontrato che gli presenta l’idea di usare il mondo come un grande palcoscenico per mettere in scena il male, non avere soltanto dei piccoli atti personali ma portare ciò ad un livello più vasto. Galavan era quasi una figura paterna per lui, una bella svolta.

TVLine | Ha visto l’episodio finito? Cosa ne pensa del montaggio di chiusura che evoca la premonizione del padre di Jerome?
Sì, Jerome ha detto a Essen nel secondo episodio che lui “si diffonderà in tutta la città come un virus”. Questo è il modo migliore per descrivere la sua personalità, contagiosa, nel miglior e peggior modo possibile.

TVLine | Cosa le mancherà di più della serie?
Mi mancherà interpretare questa parte e i miei colleghi attori che non sono solo dei fenomeni davanti alla telecamera ma anche delle persone incredibilmente belle. Per un cast ricco di “cattivi” e di “duri” sono tutti molto dolci e accoglienti. Non mi mancheranno le tante notti insonni che ho avuto per questa parte.

TVLine | Cosa nello specifico ha reso insonni le sue notti?
Un mix di eccitazione e intimidazione e il ruolo stesso anche. Ero nella testa di quel personaggio quando giravamo per 15 ore al giorno, per fortuna ho una ragazza molto paziente. [Ride] Quando tornavo a casa ed era ancora “on” lei era tipo. “ok, Cameron, va bene… ho capito”.

TVLine | Dal momento che era così entusiasta di interpretare tale ruolo, ha mai chiesto ai produttori, “siete sicuri che lui non sia il Joker, con la J maiuscola”?
Penso che fosse il Joker, nel senso che ne rappresentava l’idea, il concetto più ampio e da qualche parte qualche bambino o una persona guardando [quei filmati/servizi dei telegiornali] e scavando nella sua mente, scatterà un giorno e prenderà in consegna ciò. L’idea di questa persona sarà presa in possesso da qualcuno di completamente nuovo. Quindi, io amo il concetto – qualcosa del genere è davvero spaventoso e mi ha entusiasmato quando ho letto l’episodio.

Nel frattempo, il produttore esecutivo di Gotham, Danny Cannon ha spiegato; “il motivo per cui il Joker è il più grane cattivo nella storia dei fumetti, credo, è il fatto che ha questa enorme necessità di creare il caos”.

Non credo sia tanto una singola persona quanto piuttosto un’ideologia. [Il Joker è] l’idea che noi tutti possiamo vivere senza paura e possiamo essere liberi senza esser costretti a vivere all’interno delle restrizioni del mondo e secondo le regole. Questo ragazzo cammina tra le linee e credo che sia un’ideologia. Un modo di vivere la vita e credo sarà ciò che esploreremodice Cannon a Entertainment Weekly.


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