La Gotham City dei fumetti della DC Comics sbarca in TV in una prima stagione scritta bene, interpretata in maniera ottima e, soprattutto, ricca di spunti interessanti. Un poliziesco dove i cattivi vincono comunque, anche quando perdono.
C'è una città, nei fumetti americani, che è davvero affascinante. E' abitata da personaggi oscuri, cattivi, sanguinolenti e dove le persone che tentano di fare realmente del bene si contano sul palmo di una mano. Ovviamente, stiamo parlando della Gotham City dei comic-book della DC Comics, la città del (super)eroe Batman. Ma questo Gotham non è un serial su Batman... assolutamente no. E' una serie incentrata su James Gordon, un detective 'buono' e uno dei pochi non corrotti all'interno del Gotham City Police Department, che cerca, a tutti i costi, di riportare l'ordine nella sua città. Questo avviene parallelamente all'ascesa di alcuni personaggi che, in futuro, diventeranno dei supercriminali e alle 'origini' di Bruce Wayne, qui un giovincello molto curioso che, dopo la morte dei suoi genitori, decide di indagare sulla corruzione che dilaga nella sua società, la Wayne Enterprises. Le aspettative erano altissime: ce l'avrà fatta lo showrunner Bruno Heller a mantenerle alla fine di questa (prima) corsa?
Tra Pinguini ed Enigmisti
Come dicevamo, il serial è incentrato principalmente su James Gordon, che tenta - insieme al suo collega, il Detective Bullock - di far trionfare l'ipotetico bene sul male presente nella città, ma è anche la storia di tanti altri personaggi. Ed infatti, a rubare la scena un po' a tutti - almeno fino a pochi episodi dalla fine della prima stagione quando, improvvisamente, diventa un po' più sottotono - è il personaggio di Oswald Cobblepot, il futuro Pinguino, in questa versione un maldestro criminale al soldo dei pezzi grossi della mafia che, però, trama nell'ombra di diventare lui il Re di Gotham City.
La sua rivale è la Fish Mooney di Jada Pinkett-Smith che soffre di una recitazione un po' troppo sopra le righe che fanno diventare il personaggio un bel po' ingombrante e fastidioso.
Ma la prima stagione è ricca di altri noti e futuri criminali: da una giovanissima Selina Kyle/Catwoman all'Enigmista (ahimé, sfruttato troppo poco), da un accenno del Joker a Poison Ivy, passando per Dollmaker (il Fabbricante di Bambole).
Un poliziesco da fumetto
Quello che salta subito agli occhi dopo un paio di puntate è come il fumetto sia stato riadattato (la serie è poco 'super') per renderlo un vero e proprio poliziesco, con una Gotham City che, seppur moderna, sembra molto più vicina ai noir anni '30 che agli action di ultima generazione. Lo si riconosce dalla fotografia e, soprattutto, dai costumi e dalle location che si discostano non poco dalla Gotham 'dark' che i film ci hanno impresso nella mente. Un noir dove, in particolar modo l'importanza data alla mafia - divisa in due fazioni gestite da Don Maroni e da Don Falcone - e alla guerre tra bande rivali è vitale per la prima stagione e strettamente legata all'ascesa di Pinguino e il 'fallimento' di Fish Mooney.
E quando, invece, la mafia non è 'in campo', Gordon si ritrova a dover gestire tutta una serie di casi che coinvolgono omicidi e rapine e ad indagare sulla morte dei genitori del giovane Bruce Wayne, avvenuta nel pilot. Questo porterà il primogenito di casa Wayne, grazie all'aiuto del suo fidato maggiordomo Alfred, a scoprire i loschi segreti della Wayne Enterprises e, dulcis in fundo, anche quelli di suo padre Thomas. Tutto questo, eventualmente, porterà alla nascita dell'Uomo Pipistrello che noi tutti conosciamo.
Il finale
C'è, però, da fare un piccolo appunto sul season finale che, decisamente, è più sottotono rispetto a quanto visto fino a quel punto. E' un problema, però, che si rintraccia facilmente in molte di queste serie TV (The Walking Dead anyone?), dove ci si riduce all'ultimo episodio per raccontare tutto quello che avrebbero dovuto spalmare in più episodi. Quindi ci ritroviamo molti spunti interessanti ma buttati un po' a caso, con il ritorno un po' "improbabile" di Fish Mooney, il reclutamento a caso di Selina Kyle e, soprattutto, un combattimento finale tra Mooney e Pinguino decisamente poco avvincente: ci si aspettava sicuramente di più.
Purtroppo poco spazio riservato anche ad Edward Nygma/Enigmista che, ridotto a macchietta e 'ignorato' per metà stagione, stava iniziando ad essere un personaggio molto interessante: peccato che per vedere una sua possibile evoluzione dobbiamo attendere la seconda stagione.
L'ultimo episodio, dunque, tiene incollati gli spettatori alla poltrona ma si risolve tutto in poco tempo, lasciando pochissima curiosità "per quel che verrà" (solitamente queste serie stuzzicano i fan proprio nelle ultime sequenze) avendo uno status quo già ben preciso. L'unica 'curiosità' potrebbe venire dalla scoperta, da parte di Bruce Wayne, di un sottopassaggio nella sua dimora... ma, dopo anni e anni di fumetti e film, sappiamo esattamente cosa "c'è lì sotto", ed ecco che anche, in questo caso, la 'curiosità' è già appagata e finisce lì.
Gotham è stata sicuramente un'ottima sorpresa che, nonostante l'odio di molti spettatori e dei fan più accaniti di Batman, riesce ad adattare il mondo di Gotham City e renderlo un noir/poliziesco avvincente, scritto molto bene ed interpretato in maniera ottima da tutti. Peccato per il finale un po' sottotono che non crea curiosità e, anzi, crea uno status quo ben preciso. Speriamo, comunque, che la seconda stagione resti su questi livelli, perché, per ora, è promossa.
Fonte: http://serial.everyeye.it/