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Governo in economy class

Creato il 14 settembre 2011 da Cren

Governo in economy classIl governo di Baburam Bhattarai ha sollevato un lieve sospiro di speranza fra i nepalesi. Intanto s’è fatto un bel viaggio in economy fino a New York per l’Assemblea Generale delle NU, smontando l’abitudine dei governanti alla  business. Parla molto, è simpatico e le ultime  dichiarazioni sembrano incoraggianti (ma questo non è una novità) fra cui l’ultima (una circolare del governo) che dovrebbe obbligare i dirigenti maoisti periferici a riconsegnare terre e case sequestrate durante la guerra civile e incorporate nelle proprietà (a volte anche private) del partito maoista. La rabbia maturata fra gli espropriati e le inchieste su questa vicenda furono una delle cause (si dice) dell’assassinio della giovane giornalista nepalese Uma Singh.

Riguardo ai crimini commessi durante il conflitto (da parte di esercito e maoisti) si profila una bella amnistia. I guerriglieri, dichiara Prachanda, restano nei campi ma sono “sotto il controllo dello stato”, non specifica che sono pagati dallo stato ma di fatto parte del partito che vorrebbe inserirli in una forza separata nell’esercito. Questa vicenda di cui se ne parla da anni è, per il futuro assetto politico e l’atteggiamento dell’opposizione, la più spinosa.

Il nuovo governo sembra appeso all’atteggiamento dei partiti Madhesi che, nelle intenzioni, vorrebbero un’autonomia completa del Terai (la piana meridionale del Nepal) da inserire nella costituzione, proposta che ha già sollevato proteste, manifestazioni e scioperi fra le diverse etnie della regione. L’eccesso di federalismo è un pericolo in un paese composto da 30 etnie e 15 gruppi etnico-religiosi. Il nuovo governo torna a guardare la Cina per investimenti e appoggi politici fino a proporre la sua entrata nell’organizzazione di cooperazione regionale SAARC, per bilanciare lo strapotere del gigante indiano.

Problemi politici che non turbano più di tanto le persone comuni prossime alla Festa del Dashain un po’ offuscata dalla crisi economica, dall’incertezza generale, dai cumuli di spazzatura a da 18 ore al giorno senza elettricità. Raj che lavora nella banca di stato Nepal Rasta Bank mi dice che le preoccupazioni non sono infondate malgrado si continui, miracolosamente, a non precipitare nel default dello stato.

Da quando è stata eletta l’Assemblea Costituente (3 anni orsono) la crescita del PIL è stato solo del 4% (quest’anno si ridurrà al 3,5%) quando la media dei paesi in via di sviluppo è stata intorno al 7-8%. Una crescita che è insufficiente per creare sviluppo, assorbire occupazione non far migrare giovani e attività produttive. La crescita del reddito è stata segata dall’inflazione sempre mediamente sull’11%, che ha ridotto i già deboli consumi e investimenti verso una semi-stagnazione, infatti quest’anno l’inflazione è scesa al 9%. Parliamo di dati ufficiali perché chi va a comprare ha visto i prezzi crescere molto di più.

Per la prima volta, la bilancia dei pagamenti è in deficit dall’anno scorso e, come per le famiglie, le riserve valutarie per acquisti di merci e servizi hanno un autonomia di 7 mesi. Più preoccupante, perché sembra fuori controllo, è l’aumento delle spese correnti (non per investimenti) da parte dello stato e di quelle per interessi sul debito. “Absorptive capacity of foreign aid has beeen gradually eroded”, scrive un rapporto. In sintesi continua ad aumentare il debito dello stato, favorendo inflazione, riducendo gli investimenti e aumentando le spese per interessi.

Questi, aggiunge Raj, saranno i problemi da affrontare in futuro non solo in Nepal ma in tutti i paesi dell’Asia. Il budget delo stato 2011, approvato in ritardo qualche settimana fa, introduce alcune novità interessanti per la gente comune: finanziamenti per la produzione d’energia per limitare il costante black-out, pensione per le vedove, prestiti agevolati ai risciomen, diminuzione della tassazione sul capital gain (dal 10 al 5%), enfasi sul ruolo delle cooperative. Il problema, conclude, il mio amico è fino a quando basteranno i soldi. 

Per chi non sa cosa fare, sabato c’è una bella iniziativa a Bussoleno (TO).

Governo in economy class



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