Di fronte alla compravendita dei voti, avvenuta alla Camera, ieri 14 dicembre 2010, per ottenere una striminzita vittoria di tre voti, fanno davvero schifo e orrore quei politici oscuri che improvvisamente, dalla mediocrità nella quale galleggiavano inerti, sono emersi di colpo, non per avere prodotto qualche prestazione eccellente o per aver esternato un’idea forte e originale, ma per essersi venduto il voto, voltando la gabbana.
Non che sia da lodare la fedeltà cieca al proprio partito, come le SS, certamente è più importante rispondere alla propria coscienza che alle direttive di un partito, ma quando si cambia parere per tornaconto personale, vendendosi il voto, ci fa proprio schifo, oltre che paura per le conseguenze che un gesto così nefasto potrebbe comportare.
Ci sono state anche altre manovre, messe in atto da alcuni del Pdl, effettuate con estrema arroganza, nei confronti di chi era ancora in preda ai dubbi. Per esempio, sul canale current di Sky, in una trasmissione condotta da Luca Telese da Montecitorio, il giornalista raccontava del vero e proprio assedio, effettuato dalla Santanchè, a Silvano Moffa, tenuto chiuso nel suo ufficio, che è vicino alla sala dove si votava, finché si è arrivati al compromesso “e va bene, al massimo non votare”, della pidiellina.
Per la Siliquini è pronto un sottosegretariato, per Calearo un ministero e a Scilipoti, sarà allestito, sia a Montecitorio che a Palazzo Madama, un suntuosissimo studio, in cui il professionista agopunturista, professione questa poco apprezzata dal suo partito, come lamentato da lui stesso, potrà esercitare la sua professione, conficcando aghi nelle carni degli onorevoli della maggioranza, che per avere il suo voto gli hanno promesso (come i marinai) di sottoporsi, vita natural durante, alle sue cure. Scilipoti sarà contento, finalmente sarà apprezzatissimo come agopunturista.