a cura della Redazione
Terza tappa del mondiale di Formula 1 2014, stavolta in Bahrain, ad una settimana di distanza dalla Malesia. Una gara dominata ancora dal team Mercedes, con Hamilton che vince davanti al compagno Rosberg. Terzo Perez davanti a Ricciardo, Hulkenberg e Vettel. Alonso solo nono, decimo Raikkonen, per una Rossa in grande crisi.
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PROVE. Le tre sessioni di prove libere confermano il dominio Mercedes, con Hamilton e Rosberg ad alternarsi in testa, nettamente davanti agli avversari. Nella terza a spuntarla è l’inglese di 115 millesimi. Le Ferrari dopo il bel terzo tempo di Alonso non si ripetono, a vedono avanzare prepotenti davanti a loro le Force India di Hulkenberg e Perez e le Williams di Bottas e Massa. Ma quello che conta è il sabato. Che non lascia dubbi ancora una volta. Stavolta è Rosberg ad accaparrarsi la pole davanti a Lewis. Terzo è uno splendido Ricciardo, costretto però a pagare la penalità di dieci posizioni in griglia. Al suo posto un eccezionale Bottas su Williams, davanti ad un sorprendente Perez su Force India, per la prima volta davanti al compagno Hulkenberg (fuori in Q2). Raikkonen dà segni di risveglio e si piazza quinto, con Alonso solo nono e in difficoltà sul rettilineo, dove perde decimi preziosi. La sorpresa in negativo è Sebastian Vettel, solo decimo e ancora una volta fuori in Q2.
GARA. Gp in notturna, con partenza alle 17 ora italiana. Il Bahrain è un circuito tra i meno impegnativi del circus, e la macchina fa inevitabilmente la differenza. Non è un caso che in griglia siano davanti Mercedes, Williams, Force India, McLaren, ovvero le monoposto che hanno maggiormente impressionato finora, con motore guarda-caso Mercedes.
Testa a testa delle frecce d’argento anche in partenza, dove è Hamilton a portarsi davanti. I migliori starter sono Massa, a ridosso del duo, e Alonso, che risale settimo davanti a Raikkonen, ancora una volta toccato da Magnussen.
Sembrano subito due gare in una: Hamilton e Rosberg a giocarsi la vittoria, gli altri in grande bagarre per le posizioni di rincalzo. C’è grande equilibrio di prestazioni tra il terzo (Massa) e l’undicesimo (Magnussen), con Hulkenberg autore di una strepitosa rimonta. È senza dubbio la Force India la macchina più in forma tra quelle “umane”, con Perez che sopravanza Massa di forza.
Ad un 1/4 di gara i primi pit stop. Curiosità per la strategia di Vettel, partito con gomma dura. Al giro 19 è duello vero tra i due leader, con sorpasso di Rosberg e controsorpasso di Hamilton. Dietro è corpo a corpo tra le due Williams e le due Force India, a seguire le due Ferrari e Vettel. Perez avanza terzo, nelle retrovie è battaglia Ricciardo-Raikkonen, con l’australiano che riesce nel sorpasso.
Un gp spettacolare, con tanti sorpassi tra le scuderie che non si chiamano Mercedes. Il colpo di scena può arrivari alla tornata 41, quando il contatto Maldonado-Gutierrez (che volo!) costringe in pista la safety car. Tanti piloti ai box.
Si riparte per il finale, con Hamilton, Rosberg, Perez, Hulkenberg, Button, Vettel, Ricciardo, Massa, Bottas, Alonso, Raikkonen. Se ne vanno ancora le Mercedes in lotta, Vettel intanto supera Button, il più in difficoltà. Ricciardo si permette il lusso di superare lo stesso Vettel, in giri conclusivi davvero entusiasmanti. Peccato che la Ferrari sia fuori dai giochi che contano.
A -5 il duello tra l’inglese e il tedesco si infiamma, Rosberg è più veloce ma Lewis Hamilton chiude tutte le porte. E vince la seconda gara consecutiva, rosicchiando qualche punto in classifica mondiale sul compagno, leader del campionato. Per Maranello è ancora buio pesto.
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