Finalmente la F1 è tornata, ed ha subito aperto le danze come tutti si aspettavano. Un Dominio Mercedes, una Ferrari rinata, una Red Bull in difficoltà e una Williams ancora un po' nascosta.
Con il miglior tempo di 1:29.557 Nico Rosberg si aggiudica la prima sessione di Prove Libere della stagione 2015.Il pilota della Mercedes ha preceduto il compagno di squadra Lewis Hamilton di pochi millesimi, poi la Williams di Bottas. Quarto tempo per la Toro Rosso di Sainz, seguito da Vettel, Verstappen, Massa, Raikkonen, Maldonado e Ricciardo a chiudere la top ten.Assenti in pista Manor e Sauber, mentre le due McLaren-Honda hanno dovuto abbandonare la scena prima del previsto.
Le FP2 se le aggiudica ancora Rosberg con il tempo di 1.27.697 davanti ad Hamilton di un decimo tondo tondo e a Vettel di 7 decimi. Quarto Raikkonen ad un secondo e 1, davanti a Bottas (+1.568) e Kvyat (+2.319). Assenti Ricciardo e Massa, entrambi con problemi alla PU.
Una classifica lunghissima, che fa vedere un dominio abbastanza imbarazzante della Mercedes sul giro secco, ma evidenzia in maniera netta il recupero Ferrari che sembra compiuto sulla Williams come seconda forza del mondiale. Dei dati molto interessanti escono dalla simulazione gara, che come ogni venerdì si rispetti ha impiegato i piloti nell'ultima parte delle FP2.La Mercedes sembra ancora la più veloce, con Rosberg che si è fatto "scappare" un 1.31.7 al primo giro, ma un passo medio sull'1.32. Grande simulazione di Raikkonen con gomme soft (come ROS) che ha avuto un passo costante del 32 basso, per poi concludere con due giri sotto il 32, (1.31.9/1.31.8) con gomme soft molto usurate. Ovviamente bisogna giudicare i carichi di benzina, però la Ferrari c'è. Altra dimostrazione è Vettel che ha utilizzato la gomma media, trovando un passo gara sull'1.32.5 un passo quasi equivalente ai suoi rivali che però montavano gomme soft. Male la Red Bull con Kvyat che non è mai sceso sotto l'1.33, con un passo di 1.34. Bottas con un passo sull'.1.33
Usciamo da questo venerdì con dei dati che ci dicono che la Ferrari è cresciuta nel giro singolo, ed è cresciuta in maniera spaventosa nel passo gara, che alla fine, è quello che conta.