Se il grande vantaggio degli austriaci nel 2013 era in trazione, esso si riconferma anche quest'anno come punto forte, al pari della Mercedes: utili, in questo senso, le marce ravvicinate che hanno permesso doti di accelerazione da basse velocità di primo piano nonostante la propulsione meno potente (come teorizzato nel seguente post sui rapporti al cambio: http://www.f1analisitecnica.com/2014/07/mercedes-con-marce-lunghissime-rispetto.html). In basso il confronto in uscita dall'ultima curva:
All'inizio del'articolo avevamo detto come la Red Bull fosse molto vicina alla Mercedes nel secondo settore (Vettel a meno di un decimo da Rosberg), settore dove è richiesta una vettura con tanto carico aerodinamico, specie all'anteriore per evitare fenomeni di sottosterzo-la Red Bull ha portato all'Hungaroring un'ala anteriore nuova-e stabile nei cambi di direzione. Anche qui, la monoposto di Newey si distingue per l'efficacia:
Notare come in curva nove, dove è richiesta molta direzionalità all'anteriore, Ricciardo riesca a portare più velocità all'apice usando meno angolo di sterzo di Rosberg, nel suo pole lap.
Su un circuito con così pochi allunghi ci si chiederebbe come fa la Mercedes, che ha un telaio che produce un po' meno deportanza della Red Bull, come calcolato da noi con l'ingegner @PjDona nelle tabelle sottostanti, ad avere un vantaggio comunque netto.Secondo i calcoli di @PjDona e @spontonc a parità di velocità massima la Red Bull avrebbe 60 kgf in più della Mercedes
La verità è che il motore Mercedes è molto più performante rispetto agli altri non solo alla fine dei rettilinei più lunghi, ma anche e soprattutto negli allunghi più brevi come per esempio quello prima della chicane di Budapest. Uscendo dalle curve a velocità simili se non lievemente minori, la Mercedes riesce sempre a guadagnare alla fine di ogni piccolo dritto 5/10 km/h, come potete osservare sottoNotare come anche in un allungo corto come quello in questione, uscendo leggermente più lento di Ricciardo, Rosberg riesca ad avere uno spunto notevole, guadagnando fino a 6 km/h di vantaggio sull'australiano un istante prima di togliere il piede dal gas, anche grazie ad un ottima frenata.