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GP USA : E’ il giorno di Hamilton ma la Ferrari c’è.

Da Tony77g @antoniogranato

Alessandro FranceseF1Sport.it

26 ottobre 2015 – La Ferrari nonostante la partenza dalle retrovie regala spettacolo e sorpassi in una delle più belle gare di questa stagione. Vettel chiude terzo dietro alla coppia Mercedes, Raikkonen si ritira in seguito ad un’uscita di pista. Hamilton vince ed è Campione per la terza volta.

Premessa

La scelta delle rosse di utilizzare una nuova Power Unit significa pagare10 posizioni di penalità in griglia al netto della posizione conquistata in qualifica. Vettel scatterà 13esimo Raikkonen ancora più indietro.

La gara si sviluppa in condizioni difficilissime. Non c’è la pioggia della mattinata ma la quantità di acqua caduta nei giorni precedenti impedisce all’asfalto di asciugarsi del tutto. La gomma giusta è l’intermedia, la variabile è la sua durata  e la slick rimane prematura La gara che ne esce è straordinaria; gomme quasi al limite, prestazioni delle macchine livellate. Si vede il talento dei piloti, una goduria assisitere alla quantità di sorpassi, ai lunghi e alle correzioni sul volante. Lo sfondo è un circuito nuovo ma meraviglioso, ricco di cambi di pendenza curvoni veloci e staccate mozzafiato. In Texas la F1 ha trovato l’America!

Lo start

GP USA : E’ il giorno di Hamilton ma la Ferrari c’è.

Al via le rosse sgomitano nel gruppo evitando i pericolosi contatti che fanno quasi fuori Alonso e Massa. Sia Vettel che Raikkonen risalgono la classifica con velocità e decisione fino alla VSC imposta per recuperare alcuni detriti. Qui il gruppo si spezza, i primi 4 scavano un solco sul resto del plotone in cui ci sono le due Ferrari.

La regola della VSC si dimostra ancora poco adatta alla F1, i distacchi del prima e del dopo non sono mai reali, c’è chi guadagna  c’è chi perde. Non è corretto.

Vettel

 Il terzo posto va persino stretto a Vettel in lizza per la vittoria fino all’ultima Safety Car che di fatto polverizza le possibilità di una vittoria impensabile. Forse ci ripetiamo ma Vettel ancora una volta ha tirato fuori dalla monoposto la massima prestazione possibile. Non ha perso una singola occasione, ha massimizzato ogni possibilità rischiando di rimandare la festa di Hamilton al prossimo GP. Il suo rendimento è impressionante, la capacità di fare squadra la sua forza in più. Il prossimo anno se la Ferrari si confermerà in crescita come ora, nella lotta mondiale senza dubbio ci sarà anche lui.

Raikkonen

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Ha di fianco un marziano, il confronto in classifica a parità di macchina è impietoso. A Raikkonen si chiede continuità è punti utili per la classifica. Da questo punto di vista anche ieri il finlandese ha deluso. La sua non è stata una brutta corsa ma il suo errore costatogli il ritiro poteva essere evitato. A gomme fredde, subito dopo la sosta, Raikkonen commette un errore in frenata andando lungo contro il muretto. Tenta di divincolarsi, pestando sul gas e sterzando con decisione per liberarsi dall’incastro, riprende la gara e si ferma ai box per cambiare il muso. L’impatto ha rovinato però parti che servono al raffreddamento dei freni, sarà obbligato a fermarsi pochi giri dopo.

La  Ferrari lascia Austin soddisfatta a metà. Poteva giocarsi la gara ma le variabili di un GP matto non glielo hanno consentito. Raikkonen rimane un mistero, a volte eccezionale a volte involuto nell’arco dello stesso GP. E’ una costante così come costante lo è Vettel in senso positivo. Quel che è certo è che dopo una Mercedes straordinaria la prima monoposto è la Ferrari. La confusione di Austin ha comunque portato al solito risultato a conferma che le forze in campo sono definte e solide. Il prossimo passo sarà tentare l’aggancio e tentare di inseguire ancora una vittoria nei 3 GP mancanti.

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