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Gradara, terra di confine

Creato il 28 marzo 2012 da Traveltotaste

Gradara, terra di confine

Percorrendo l’autostrada Adriatica, nel tratto tra Cattolica e Pesaro, la si vede arroccata su una verde collina e risulta difficile non farsi attirare dal suo fascino. Gradara si trova a cavallo tra Marche e Romagna e sorveglia, con la sua Rocca e la doppia cinta muraria, il territorio sottostante.

Il verde della vegetazione e il rosso dei mattoni si stagliano contro l’azzurro del cielo. Forse una giornata uggiosa meglio si adatterebbe al luogo, ma la luce del sole fa risaltare meravigliosamente i colori circostanti.

Nata per scopi militari, la Rocca venne trasformata in residenza nobiliare e rappresenta oggi uno degli esempi di architettura dell’epoca meglio conservati. Le sale si susseguono lungo un percorso suggestivo attraverso torture e passioni antiche. Proprio tra queste mura, infatti, si consumò l’amore tra Paolo e Francesca, gli sfortunati amanti citati da Dante nel V Canto dell’Inferno.

«Amor, ch’al cor gentil ratto s’apprende,
prese costui de la bella persona
che mi fu tolta; e ‘l modo ancor m’offende.
Amor, ch’a nullo amato amar perdona,
mi prese del costui piacer sì forte,
che, come vedi, ancor non m’abbandona.
Amor condusse noi ad una morte.

Caina attende chi a vita ci spense»

Le mura, alte e superbe, abbracciano la Rocca, proteggendola, con l’ausilio di torri quadrate e dei Camminamenti della Ronda, percorsi per

Gradara, terra di confine
sorvegliare il castello e il territorio. Costruite in laterizio, termine che indica i mattoni utilizzati nella tecnica edilizia romana, sopravvissero ai numerosi attacchi che dovette subire.

Il borgo oggi è animato da botteghe e osterie per turisti, ma sedersi a sorseggiare una birra o a fare uno spuntino per godersi fino all’ultimo il contesto non è certo disdicevole.


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