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Gran cabaret del Circo Paniko – recensione

Creato il 15 settembre 2010 da Mentalista Darus @magodarus

Gran cabaret del Circo Paniko – recensione

I circhi  ufficiali, quelli con i manifesti scontati, gli animali addestrati e sofferenti, i cognomi famosi mi annoiano da troppo tempo. Stesse gag, identiche atmosfere,  quel senso da “l‘ultimo che esce spenga la luce” ,  la consapevolezza che si legge negli artisti che quel genere di intrattenimento sta per estinguersi  rendono di solito il circo uno spettacolo stantio ed a volte noioso. E di spettacoli in vita mia ne ho visti un pò oramai.

Gran cabaret del Circo Paniko – recensione
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Gran cabaret del Circo Paniko – recensione

Quello del Cirko Paniko visto a Firenze, qualche giorno fa, merita invece  una menzione speciale. Non lo conoscevo, mea culpa, e qualcuno mi ha edotto sulla sua esistenza presentandomeli come gruppo di artisti di varia provenienza ed attitudini che, messa insieme una sorta di carovana, girano l’Europa, e forse il mondo, presentando le loro arti e vivendo degli incassi di questi spettacoli  facendosi affiancare di volta in volta da artisti locali che ben volentieri si aggregano per una o più tappe al carrozzone. Vita da artista d’altri tempi, non facile ma sicuramente avventurosa.

Il primo impatto, arrivando al loro accampamento è stata quella di trovarsi in mezzo ai soliti frikkettoni con i cani, che si palleggeranno qualche pallina ed un diablo con le bacchette infuocate per poi fare cappello e comprarsi due birre . Una volta entrato nel tendone però, tutto cambia.

Infatti ho avuto il piacere di assistere ad oltre due ore di spettacolo presentato in maniera magistrale da un personaggio dal dubbio accento straniero che ha tenuto saldamente le redini dell’intrattenimento fino alla fine, introducendo con la giusta verve ed ironia artisti italiani, francesi, spagnoli, argentini, polacchi e chissà di quale altra parte del mondo, accompagnati da un gruppo di suonatori a fiato e non solo che ben si inseriva in ogni contesto.

Ognuno di questi numeri, e ribadisco ognuno, è stato piacevole, spettacolare e divertente, portando di fronte alle quasi 200 persone, che stipavano il tendone, talenti ed artisti degni di questa definizione. Il che di conseguenza rende difficile descrivere, senza dilungarsi eccessivamente, cosa avviene durante lo spettacolo con il duo polacco e le sue trovate surreali,  il pianista/equilibrista francesce che beveva dialogando con il pubblico(champion), il folle Ugo Sanchez (che conoscevo per aver collaborato in un’altra occasione ma che non sapevo si esibisse li) che con la sua chitarra ha messo a nudo se stesso come nessuno prima di lui, ma anche la cantante  e danzatrice spagnola, l’artista maestro di corde, i lottatori, la ragazza equilibrista, la donna barbuta e la cantante giraffa argentina.

Gran cabaret del Circo Paniko – recensione
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La cosa che più ho gradito è stata la capacità di molti artisti di trovare una strada nuova, diversa, originale, fatta di ricerca, di tentativi e chissà quante sperimentazioni.  La volontà evidente di alcuni di superare il buon senso comune è sfociata nella possibilità di poter davvero sorprendere e divertire il pubblico.

Credo che il Circo Paniko, ottimo intrattenimento di caratura internazionale meriti di avere ancor più successo e non mi stupirei se in futuro dovessi ritrovare gli artisti che lo compongono arricchiti di una brillante carriera.

Se vi dovesse capitare andateli a vedere. Il biglietto costa solo 10 €.

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