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Gran Fondo Italia 11.10.2008

Creato il 11 ottobre 2008 da Stefano_slyway

Sabato 11 Ottobre alle ore 11.00 più di 3000 ciclisti si sono dati appuntamento in Piazza Martiri a Carpi (Modena), per l’edizione 2008 della Gran Fondo Italia, baciata dal sole in una giornata dal clima quasi primaverile. Il programma prevede 142 km per il percorso lungo, mentre per il medio i chilometri sono 95, ed il dislivello solo 519 metri, tanto che la Medio Fondo è classificata “facile” dagli organizzatori… Meno facile è stato pagare i 40 euro di iscrizione, richiesti da regolamento; cifra non giustificata dal pacco gara (ecco perché si chiama “pacco”) dai ristori scarsi sul percorso, e dal pasta party finale.

Negli attimi prima della partenza, due elicotteri RAI sorvolano il cielo sopra Carpi, e con quello che abbiamo pagato, dovremmo esserci noi sull’elicottero, per vedere lo spettacolo del serpentone di ciclisti che alle 11.15 attraversa la città per lanciarsi ai 40 km/h nella pianura modenese. Invece siamo in ultima fila, e da questa posizione piano piano (ai 39 – 40 di media) risaliamo il gruppo già scomposto nelle retrovie in gruppetti distanziati tra loro,  che ci costringono a colmare quasi in solitaria, i vuoti tra uno e l’altro. In questa fase iniziale solo le moto dei vigili e dello staff al seguito sono più veloci di noi. Questa rincorsa ha un senso, e si conclude quando finalmente raggiungiamo Giovanni e Paolo partiti nella griglia precedente la nostra. Dopo circa 40 km siamo a Maranello, ai piedi delle colline modenesi. Passiamo a fianco dello stabilimento Ferrari, e svoltiamo a sinistra verso l’autodromo Ferrari. Per un attimo mi illudo che faremo un giro di pista, poi scopro che è solo un sogno.

Eravamo stati avvisati che la salita era breve ma “cattiva”. Alcuni si trovano in una certa difficoltà nella prima rampa, anche perché il percorso quasi completamente piatto, ha suggerito a molti (me compreso) di montare rapporti da pianura. Il mio 39×23 è un esempio da non seguire! La sorpresa di tanti, nel vederci sfrecciare con disinvoltura nei lunghi rettilinei di pianura si moltiplica ora in salita quando nonostante o forse proprio a causa del rapporto a mia disposizione riesco a superarli. Ricevo così dai compagni di avventura congratulazioni del tipo:

“ma tu sei un grande… anzi no, cosa dico grande, grandissimo!”

La fatica in salita è sempre ripagata con una divertentissima discesa, ma per alcuni la pedalata di oggi finisce proprio qui, nel modo peggiore. Dopo poche curve scopriamo un paio di ciclisti caduti rovinosamente fuori dalla sede stradale, già soccorsi dai compagni di squadra, e in attesa dell’ambulanza, che oggi abbiamo sentito suonare più volte. Alla prima salita di Fogliano segue quella verso il Passo Nirano, che presenta lo stesso grado di difficoltà. Scendiamo verso Fiorano e Sassuolo e per qualche chilometro perdo il contatto con Luigi che mi ha accompagnato fino ad ora. Per il lungo ritorno fino a Carpi mi unisco ad un folto gruppetto di ciclisti che mi accompagneranno fino al traguardo. L’accordo implicito è quello di darsi cambi regolari. Improvvisamente siamo raggiunti da Luigi che avvantaggiato dal codino aerodinamico tiene in pianura una velocità media impossibile anche per me.

Quando mancano 10 km all’arrivo non sono l’unico ormai stanco, e anche l’ordine e il ritmo dei cambi diventa caotico e irregolare. Qualcuno ci prova:

“Hai una birra pagata se ci tiri fino alla fine!”

Ma la gambe non mi permettono di fare tanto. Finalmente entriamo a Carpi e percorriamo le strade transennate verso piazza Martiri. Per giocare con i compagni provo un paio di scatti e mi allungo per qualche decina di metri, suscitando l’allarme generale, perché nessuno ci sta’ ad arrivare dietro. Sotto il triangolo rosso che annuncia l’ultimo chilometro si scatena la volata che lascio volentieri agli altri. Alle 14.12 sono all’arrivo, con una media di 35.2 km/h per 2 ore e 48 minuti.



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