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GRAND CANYON, di VERTIGINI e BATTICUORE

Creato il 04 novembre 2015 da I Viaggi Di Monique @viaggidimonique

Prendete una persona super sbadata, una che appena scesa da un pulmino inciampa in un sasso e rischia di cadere, aggiungete che soffre di vertigini incredibili già al secondo piano di una casa, e mettetela nel Grand Canyon National Park.

Cosa salta fuori?

Beh salta fuori una versione di me decisamente imbarazzante!

La regina delle sbadate, io che sul serio scendo dal pulmino appena arrivata al Grand Canyon ed inciampo nell’unico punto in cui non ci sono le ringhiere di protezione (ma per fortuna il canyon è ancora lontano) e che soffro di vertigini dal secondo piano di casa, e già solo stendere i panni è una tragedia.

Andiamo con ordine.

Arriviamo al Grand Canyon dopo un viaggio in auto di circa 5 ore da Las Vegas e, nonostante una lunga coda all’ingresso che si smaltisce in fretta, in pochi minuti raggiungiamo i parcheggi interni del parco (l’ingresso costa 30 dollari ad auto e si paga in loco).

Decidiamo di muoverci con i vari bus interni al parco che, con tre linee, fanno la spola da est a ovest lungo tutto il South Rim (qui di seguito tutti i dettagli di questo servizio utilissimo).

Lo so che lo spettacolo del canyon si ammira con camminate, trekking, percorsi in bicicletta o spingendosi fin giù per fare rafting lungo il fiume Colorado, ma io in quanto sbadata non sono una grande sportiva, e soprattutto ancora una volta non abbiamo molto tempo a disposizione da dedicare a queste attività, così ci concentriamo sui principali punti di osservazione per godere appieno della vista.

Pallida in volto e con gli occhi semi chiusi dalla paura cerco di trattenere il fiato e, per mano al mio lui, raggiungo il bordo del canyon (ci sono le ringhiere a proteggermi ma io tremo comunque) e finalmente li apro questi occhi…e in un attimo è puro batticuore.

Sarà anche un po’ per le vertigini, ma questa vista è così spettacolare da farmi davvero venire la pelle d’oca e farmi aumentare il battito cardiaco in un secondo!

Cioè io uno spettacolo così non me l’aspettavo!

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Nonostante le mille foto viste e le scene dei film più famosi girati qui, non ero davvero preparata ad assaporare un momento così intenso alla vista di questo paesaggio.

Il fatto è questo, mentre stai percorrendo la strada per raggiungere il parco ti chiedi dove possa mai celarsi questa immensità visto che tutt’intorno è solo strada e un cielo azzurro carico di bianche nuvole.

Poi in un attimo ecco che comincia ad intravvedersi un bosco, ma nient’altro, entri nel parco, parcheggi e ti dirigi al Visitor Center da dove partono le navette. E solo una volta raggiunti i punti di osservazione il Grand Canyon ti colpisce in tutto il suo splendore ed è un’esplosione di stupore.

Tra qualche urlo iniziale, che cerco di soffocare per non spaventare nessuno, rimango li ferma come un sasso, imbambolata davanti a tutta questa grandezza e al calar del sole, quando le montagne si tingono di rosso e arancione, è pura magia.

Mentre intrepidi turisti asiatici se ne stanno appollaiati su una sporgenza a picco sul canyon, io cerco di rilassarmi (con non poca fatica) e piano piano mi avvicino sempre più per guardare giù, fino in fondo, e rimanere senza parole.

Il Grand Canyon è così, pura emozione!

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A livello pratico io consiglio di muoversi con le navette gratuite all’interno del parco (potete scendere e salire più volte nei punti designati), anche perché in periodi di alta stagione in auto si rischia di rimanere in coda e di non trovare parcheggio lungo i punti di osservazione, specialmente i più gettonati (anche perché tutti chiedono alle guide quali sono i punti migliori, ergo tutti si concentrano in un’unica area).

In questa foto qui di seguito trovate la mappa dei 3 percorsi principali:

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  • La linea arancione Kaibab/Rim Route compie un percorso piuttosto breve che parte dall’area dei parcheggi principali nel Visitor Center e porta fino a Yaki Point, area Est del Grand Canyon. Durata circa 50 minuti, andata e ritorno, con navette che passano ogni 15 minuti circa. Questo è sicuramente un buon primo impatto con l’immensità del parco.
  • La linea blu Village Route è praticamente una linea di congiunzione tra il Visitor Center e la linea rossa, quella che compie il percorso più lungo nella parte Ovest del parco (per questo è sempre piuttosto affollata), oltre a condurre agli hotel, ai ristoranti e ai lodge.
  • La linea rossa Hermts Rest Route è quella più gettonata perché conduce lungo 8 punti di osservazione uno più scenografico dell’altro, il tour dura circa 80/90 minuti andata e ritorno, con navette che partono ogni 15 minuti (l’ultimo bus parte mezz’ora dopo il tramonto).

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Grand Canyon

All’ingresso nel parco riceverete una mappa ed una brochure, e come prima cosa, consiglio di dare subito un’occhiata all’orario del tramonto previsto per la giornata, perché da questo potrete organizzare al meglio la vostra visita, soprattutto se arrivate, come noi, nella tarda mattinata ( e in ottobre le ore di luce sono già decisamente più corte che in estate).

Le zone più gettonate infatti per ammirare il tramonto sono quelle ad ovest, servite dalla navetta della linea rossa, quella che copre il percorso più lungo, e se arrivate tardi rischiate appunto di non potervi spingere fino a Hermits Rest o Pima Point (vista fantastica al tramonto), i punti più lontani del percorso.

Se il tempo a disposizione è poco, e le code per le navette sono lunghe, consiglio allora di optare per un solo tragitto, la Red Line appunto, e scegliere poi una zona dove fermarvi fino al calar del sole.

La brochure informativa propone inoltre i vari “Day Hikes” lungo il South Rim, con percorsi easy di circa venti minuti, fino a percorsi più impegnativi che possono durare anche 9 ore; quindi per chi vuole vivere al meglio il Grand Canyon consiglio vivamente un soggiorno di una notte nel parco, in uno dei lodge (che va prenotato con largo anticipo) così da partecipare alle tante attività ed escursioni in programma.

Seguite i consigli delle guide se incontrate degli animali (come è successo a noi), tenetevi a debita distanza, anche se vi sembrano “carini e coccolosi”, in realtà è bene non tentare un incontro ravvicinato.

E infine lasciatevi sedurre dalla bellezza della natura, dall’immensità di questo luogo e cercate un angolino tutto per voi, e in silenzio aspettate il tramonto, mano nella mano, e vi sentirete sereni come non mai (le vertigini saranno sempre li a farvi compagnia però!).

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