Grande cinema: “Killer Joe” di William Friedkin

Creato il 29 ottobre 2012 da Lundici @lundici_it
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Vedere un film di William Friedkin al cinema è oggi più che mai una gioia e conferma l’eterno stato di grazia del maestro della New Hollywood. Killer Joe oltre a non fare rimpiangere i suoi lavori migliori come “Il braccio violento della legge”, “Vivere e morire a Los Angeles” e “L’esorcista” mostra una vena ironica dissacrante davvero straordinaria per questo regista duro e puro.

Loro no, ma noi ci facciamo anche quattro risate

Il soggetto sceneggiato dal premio Pulitzer Tracy Letts ci racconta di Chris un piccolo spacciatore che si è fatto rubare la droga dalla madre ed ora si ritrova con seimila dollari di debito nei confronti di un gangster. Così ha l’idea brillante di mettersi d’accordo col padre per fare uccidere la madre e intascare i soldi dell’assicurazione. I due ingaggiano Joe Cooper un poliziotto che per arrotondare lo stipendio fa il killer di professione. Killer Joe lavora solo se pagato in anticipo ma siccome soldi non ce ne sono accetta come “caparra” la sorellina dodicenne, problematica e ovviamente vergine. Le cose non andranno esattamente come previsto.

In film è ambientato in un Texas assai diverso da quello della mitologia western. Piove spesso, la legge è rappresentata da una polizia assente e da poliziotti col “secondo lavoro”, le città e le persone cadono a pezzi e i grandi spazi sono lontani e inutili. Quando nella prima scena del film Chris si presenta disperato alla roulotte in cui vive il padre è la sua nuova moglie ad aprire la porta mostrando un bel primo piano del suo pelo pubico. Così Friedkin ci fa capire subito chi è che muove lo sguardo e fa partire 10 minuti serratissimi che ci mostrano perfettamente i personaggi, il degrado morale in cui si muovono, la loro stupidità e l’impossibilità di un riscatto in un ambiente in cui tutto è giustificato in nome del Dio denaro.

Il padre di famiglia guarda foto di mogli e cazzi (pochissimi i canguri)

Magnifiche le prove degli attori. Chris è l’impalpabile Emile Hirsh (“Into the wild”, “Milk e “Le belve” il film di Oliver Stone ora al cinema) che recita per metà del film con volto tumefatto dando tutto sé stesso. Il piccolo delinquente non ha più nulla di romantico, resta solo un cretino totale che si caccia in vicoli ciechi e che alla fine non può che consegnarsi al proprio destino.

Thomas Haden Church (l’uomo sabbia di Spiderman 3) è il volto del padre che subisce passivamente il precipitare degli eventi. La sua è immagine dimessa della scomparsa del capofamiglia americano. Lo vediamo lavorare in officina, ma anche la figura dell’uomo che lavora con le mani è disintegrata: qui del “Jack of all trades” che aggiusta tutto per rimettere le cose a posto è rimasta solo una tuta bucata e il volto rassegnato di un uomo che sa solo prendere decisioni sbagliate.

La sua compagna Shandra è il ribaltamento della donna di casa come simbolo della famiglia. Qui è una donna che sa mettere solo sé stessa al centro delle attenzioni proprie e di chi le sta intorno (vedi scena iniziale). Gina Gerson è meravigliosa nel mostrare la sua carne rifatta e disfatta e rimane comunque una gran MILF consegnandosi anima e corpo ad un ruolo con diverse scene che altre attrici più “choosy” avrebbero rifiutato.

La dodicenne all’inzio del film era vergine, adesso è un po’ più smaliziata

Per il ruolo della sorellina dodicenne per fortuna è stata scelta un’attrice di 23 anni altrimenti non solo il disagio per certe situazioni sarebbe stato insostenibile, ma alcune scene (la ragazza si spoglia continuamente, la scena della seduzione reciproca con Killer Joe è girata con un occhio erotico coinvolgente) non le avrebbero potute nemmeno girare. Juno Temple (figlia del regista Julien Temple) è perfetta nel ruolo della ragazzina timida e problematica, ma che in fondo si dimostra l’unica che ci capisce qualcosa.

Quando Killer Joe (Matthew McConaughey, “Magic Mike”, ma anche un filotto di insulse commedie romantiche come “La rivolta delle ex” o “A casa con i suoi”) entra in scena veniamo subito travolti dal suo carisma inquietante. Finalmente oltre che bello si dimostra anche un grande attore. Il suo personaggio è il livello finale del degrado della figura del poliziotto e del killer di professione dando il colpo di grazia ad altri due capisaldi della mitologia hollywoodiana.

Friedkin si conferma un grandissimo regista e fa di necessità (la scarsità di mezzi economici) virtù regalandoci un cinema di storie e di personaggi che non dimenticheremo. Killer Joe è un film duro e puro che alterna scene violente e disperate a situazioni grottesche. Il sarcasmo spietato di Friedkin smonta definitivamente la retorica sulla famiglia più ancora della violenza mostrata. Lo stesso Friedkin ha azzardato che la storia ricorda quella di Cenerentola, ma qui il principe azzurro è un killer a pagamento e in questa epoca non è possibile sperare in fatine con la bacchetta magica.

Ora vi spiego cos’è successo che se no voi non capite un cazzo. (seguirà la famosa scena con la coscia di pollo)

Moneyshot

Oltre alla famosa scena con la coscia del pollo fritto che precede la catarsi finale nell’ultima cena di carne e sangue, la scena che colpisce di più è quella della cena tra Dottie e Killer Joe con quella disturbante seduzione reciproca. “Come intendi uccidere mia madre?” “Non è una conversazione adatta ad una cena” “No, a meno che non l’avveleni”.

Boxoffice

Gli ultimi film non hanno avuto il meritato ritorno commerciale, così il grande William Friedkin ha avuto difficoltà a produrre i suoi film. A 5 anni dall’ultimo lavoro, “Bug, La paranoia è contagiosa” è riuscito a girare Killer Joe con un budget di quasi 10 milioni di dollari che negli Stati Uniti al botteghino ne hanno restituito appena un paio per colpa di una distribuzione completamente assente.

Il film fu applauditissimo al Festival di Venezia nel 2011, ma a causa di vari problemi di distribuzione, paventate censure e ipotetici tagli fortunatamente scongiurati è arrivato in sala con oltre un anno di ritardo. In Italia il film ha incassato appena 200 mila euro e mentre leggete questa recensione difficilmente troverete sale che lo proiettano nella vostra città. Per vederlo invece di ricorrere a soliti mezzi che uccidono il cinema comprate il DVD e magari per Natale regalatelo a qualche amico che fa il duro o a qualche conoscente che è andato al Family Day.

Texas, pollo fritto e pistolettate: that’s America

Killer Joe

Regia: William Friedkin

Soggetto e sceneggiatura: Tracy Letts

Cast:

Matthew McConaughey: Killer Joe Cooper
Emile Hirsch: Chris Smith
Thomas Haden Church: Ansel Smith
Gina Gershon: Sharla
Juno Temple: Dottie Smith


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