Sanremo- Anche se a lungo abbiamo assaporato l'illusione di vedere Fabio Aru prima maglia rosa del Giro, alla fine la cronosquadre, che ha inaugurato la corsa rosa, è stata positiva comunque per l'azzurro che ha perso soli 13 secondi dagli uomini della Origa GreenEdge ( la maglia rosa è andata all'australiano Simon Gerrans) e sei secondi dalla Tinkov Saxo del favorito Alberto Contador. Aru è sostenuto da un team Astana di assoluto valore, che ha saputo precedere di sei secondi la EtixQuickStep dell'altro favorito Rigoberto Uran e di otto secondi la Movistar di Quintana ( il fratello Dayer). Una folla strabocchevole ha accompagnato i girini da San Lorenzo al Mare fino a Sanremo. La crono di soli 17 km e 600 metri non ha portato alla fine distacchi elevati. Una sola squadra infatti ha chiuso con più di un minuto di ritardo la Androni-Sidermec ( a 1′ 03"), gruppo che nelle sue fila non ha uomini adatti alle crono. Per fortuna si tratta di una squadra che avrà modo di rifarsi contando su uomini adatti alle montagne, alle fughe da lontano ed alle imboscate.
Almeno centomila gli spettatori che hanno seguito i concorrenti lungo il percorso ricavato sulla spettacolare pista ciclabile che è stata realizzata in questo tratto di Riveira a seguito dello spostamento a monte della linea ferroviaria. L'arrivo di una tappa del Giro per Sanremo non è un fatto eccezionale: la Città dei Fiori aveva ospitato il traguardo parziale già altre 11 volte nel 1938 ( Vicini), 1949 ( Maggini), 1952 ( Brasola), 1955 (DeFilippis), 1961 ( Poblet), 1968 (Sels e Zilioli), 1974 ( Perletto), 1987 ( Visentini) e 2001 ( Caucchioli). Sia alla partenza nell'ex stazione ferroviaria di San Lorenzo al Mare, sia al traguardo al Lungomare Italo Calvino i ciclisti sono stati presi d'assalto dai tifosi. Impeccabile l'organizzazione di RCS Gazzetta dello Sport che sta portando il "Giro" ad un livello assoluto. Domani la seconda tappa da Albenga a Genova ( 177 km) potrebbe già riservare delle sorprese ad opera di coraggiosi attaccanti. Il traguardo genovese in via XX Settembre è adatto ai velocisti, sempre che si arrivi a gruppo compatto. Ma per le squadre delle ruote veloci non sarà facile tenere chiusa la corsa. Ci sono infatti almeno una dozzina di squadre in gara che puntano su uomini adatti a fughe di lunga gittata ed unicamante alle vittorie di tappa.
CLAUDIO ALMANZI