Prendiamo una commedia con una storia a dir poco improbabile e decisamente leggera. Ma mettiamo attori di alto livello e con un grande appeal ad interpretare personaggi davvero ben caratterizzati, condiamo con quel minimo di romanticismo necessario, ma non sufficiente a rendere la storia melensa, ed ecco che ci troviamo di fronte ad una pellicola simpatica, scandita da un buon ritmo, che ci regala pure qualche scena in cui si ride nonostante per lo più si sorrida. In fin dei conti, una volta ogni tanto può far bene all’animo, no?
I protagonisti sono davvero ben calati nella loro parte: Hugh Jackman veste i panni del nobiluomo dell’800 Leopold e la specialista delle commedie Meg Ryan interpreta la donna in carriera con un carattere difficile e piena di nevrosi. E poi c’è Stuart (Liev Schreiber), di certo il più simpatico, che è testimone (in)volontario di una storia tanto strana quanto incredibile e romantica. Tutto ruota intorno ad uno dei ponti più famosi e romantici (quello di Brooklyn) ed alla breccia temporale sotto di esso in cui cadranno tutti, grazie alla quale due secoli si incontreranno e alcune persone non si lasceranno più
Certo, questa è la romantica storia di un lui che si deve adattare ad una nuova era in cui capita accidentalmente, e di una lei che si deve dare una calmata, talmente fortunata da incontrare qualcuno che le impone amorevolmente di tirare il freno a mano. Leopold è fuori dal tempo, Kate è fuori di testa. All’inizio si scontrano, poi si odiano, alla fine non possono che amarsi. E più che Meg Ryan è Hugh Jackman che ci piace, forse perché non gli spuntano artigli in futuristici metalli o magari perché scopriamo che è in grado di sorridere e soprattutto di farci ridere. Liev Schreiber che fa la macchietta e non il doppiogiochista poi è una vera sorpresa soprattutto perché convincente!
Incredibilmente, il regista di “Ragazze Interrotte”, ci confeziona quindi una romcom con tutti crismi che, malgrado presenti una trama poco consistente, difetti di scene memorabili e molti aspetti non vengano ovviamente e volutamente affrontati (primi fra tutti i “viaggi nel tempo” che danno il là allo svolgersi delle vicende del film), è comunque da consigliare, proprio in virtù di quella leggerezza che permette di passare due ore con il sorriso sulle labbra, vedendo e (forse) vivendo una storia inconsueta con quel pizzico di romanticismo che non guasta mai.
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