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[Grandi classici] Le notti bianche – Fedor Dostoevskij

Creato il 17 giugno 2014 da Bea23
le_notti_bianche

le notti biancheAutore: Fedor M. Dostoevskij
Titolo: Le notti bianche
Titolo originale: Belye noci
Genere: Letteratura straniera
Data prima pubblicazione: 1848 (in Italia nel 1993)
Casa Editrice: Einaudi
Collana: Tascabili classici
Prezzo copertina: 12,00 €
EAN 9788806178857

Un eroe solitario, un sognatore, che incontra l’amore e con esso trascorre 4 notti indimenticabili. Quello che ho scelto oggi come classico del mese è uno dei più grandi successi di Dostoevskij, un romanzo breve intenso, poetico e carico di significati.

Il titolo si riferisce a un particolare periodo del calendario russo, in cui il sole tramonta dopo le 22 e lascia quindi ai sognatori molto più tempo per vedere e scoprire il mondo. Ed è proprio in una di quelle notti che il protagonista, durante una passeggiata notturna, incontra Nasten’ka e con essa si confida e rivela tutta la sua storia.

«Mi si sono aperte migliaia di valvole e devo riversare un fiume di parole, altrimenti soffoco».

Ciò che più colpisce è il “tu” con il quale il narratore tiene desta l’attenzione dei suoi lettori, coinvolgendoli e rendendoli partecipi di ogni pensiero. Il sognatore non ha amici, rifugge dalla realtà e solo in quelle quattro notti di confidenze reciproche riesce a sentirsi meno solo. Sembra quasi aver trovato l’amore vero… 

«Perché mai per un qualche incantesimo, secondo una qualche volontà sconosciuta, il polso si accelera, le lacrime zampillano dagli occhi del sognatore, ardono le sue gote pallide e umide e tutto il suo essere si riempie di una gioia tanto irresistibile? Perché mai intere notti insonni passano come un solo istante, in un’allegria e felicità inesauribili, e quando l’aurora splende col suo raggio rosa dalla finestra e l’alba rischiara la tetra camera con al sua incerta luce fantastica, come da noi, a Pietroburgo, il nostro sognatore, estenuato, sfinito, si butta sul letto e si addormenta ansioso per l’estasi del suo spirito malato e turbato e con una pena tanto dolcemente estenuante nel cuore?»

«quanto rendono meravigliosa una persona la gioia e la felicità! Come ferve un cuore innamorato! Sembra che tu voglia riversare tutto il tuo cuore in un altro cuore, vuoi che tutto sia allegro, che tutto rida. E quanto è contagiosa questa gioia!».

Ma come gran parte dei romanzi russi manca il lieto fine. E il sognatore è costretto a tornare a chiudersi nei suoi pensieri.

Senza svelarvi troppo del finale, vi chiedo: qual è il sogno della vostra vita?


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