Cominciò Von Clausewitz, scrivendo il libro che lo rese famoso, dall’ammiccante titolo “L’arte della guerra”. Preceduto tuttavia da Erasmo da Valvasone, con il suo trattato sulla caccia, seguito poi da uno stuolo di emuli moderni che produssero “L’arte di andar per uccelli con vischio”, “L’arte del capanno”, eccetera. Sulle similitudini tra caccia e guerra già molti si sono espressi e ne parleremo in un altro momento. Ora mi aspetto che pubblichino “L’arte di torturare i nemici” e “L’arte di bruciare gli eretici”, anche se, in quest’ultimo caso, degno di nota è il “Malleus maleficarum”.
Un utente anonimo di Santaruina,
http://santaruina.splinder.com/post/24326444?281#cid-64312450
al commento numero 3, ha avanzato la suggestiva ipotesi che la mattanza di arabi attualmente in corso, indipendentemente da chi la compie, sia una specie di offerta al Dio degli Eserciti, quel Geova di cui si parla nel Vecchio Testamento, che è il libro sacro dei guerrafondai ebrei, e di cui ci parlano quei rompiscatole dei suoi Testimoni, conosciuti più per il vizio di suonare i campanelli delle case la domenica mattina, che non per la teologia di cui sono portatori. L’ipotesi che le guerre, che ultimamente implicano soprattutto spargimento di sangue arabo, siano olocausti segreti voluti da un popolo loro tradizionale nemico, merita di essere presa in considerazione, se è vero che i padroni occulti del mondo, quei ricchissimi ebrei che sono rappresentati in primis dai Rothschild e dai Rockefeller, amano anche trastullarsi con cabale e riti misterici e non disdegnano i sacrifici umani. Avendo il potere di farlo, scatenano guerre di qua e di là, prendendo i classici due piccioni con una fava: aumentano i loro profitti ed espletano sacrifici umani in gran quantità. E’ solo una maligna ipotesi, sia chiaro.
Non è un’ipotesi, invece, la mattanza di pecore che si compie in certi periodi dell’anno, sia nell’Europa cattolica, a Pasqua e
Quando sui giornali nostrani si parla di macellazione islamica (e mai di quella ebraica, che è del tutto simile), si scatenano discussioni incentrate sul razzismo. I sinistroidi e i cattolici accusano coloro che si oppongono alla macellazione islamica in Italia di essere poco o nulla ospitali verso gli stranieri, se non addirittura razzisti. Gli altri, quelli che ravvisano una violazione delle nostre leggi in materia di macellazione indolore (?) del bestiame, accusano laici e cattolici di calarsi le braghe e di concedere ai musulmani privilegi forieri di ulteriori concessioni, fino a quando a comandare, in Italia, saranno loro e c’imporranno la Sharia, legge coranica piuttosto indigesta per noi figli dell’Illuminismo. Capofila di tale pensiero, l’indimenticabile Oriana Fallaci.
Come già accennato, delle uccisioni di animali fatte dagli ebrei ortodossi residenti in Italia non si parla mai. Anche loro dovrebbero rispettare le nostre leggi, che prevedono lo stordimento preventivo dell’animale, ma non lo fanno per antica deroga sempre dalle nostre leggi concessa. Ora che ci stiamo avviando, se già non lo siamo da un pezzo, verso una società multietnica,
L’ultimo caso di questo tipo, che vede per protagonista involontario un cinese, è descritto qui:
http://www.ilgazzettino.it/articolo.php?id=143634&sez=NORDEST
Per me, cinesi, arabi o italiani, sempre di assassini stiamo parlando. E se crociati e saraceni si scannavano in nome dei rispettivi Dei, cinesi, arabi e italiani scannano gli animali in nome del Dio Ventre, che a quanto sembra non corre alcun rischio di calo di vocazioni. Anzi.