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Grandi manovre sul fronte boreale

Creato il 11 settembre 2013 da Rightrugby
Grandi manovre sul fronte boreale La bomba è stata sganciata ed è un gran chiacchierare: a questi lidi le opinioni per lo più si possono riassumere in due filoni, "speriamo di no" e "i soliti francesi ed inglesi" (nella foto, due Mosquito, leggendari bombardieri leggeri della RAF impiegati durante la II Guerra mondiale). Si parla chiaramente del comunicato con il quale la Ligue National de Rugby si è espressa sul futuro delle coppe europee, partendo dall'accordo con l'ERC "concluso nel 2007 e rescisso nel 2012". Occhio alle date, ci suggeriscono dalla regia, perché stando così le cose (rescissione avvenuta nel 2012, conclusione con la stagione in corso) vorrebbe dire che l'ERC ha venduto a Sky Sport qualcosa che in realtà non possedeva. 
Nel testo si legge che nonostante i molteplici incontri e le riunioni che si susseguono da un anno, la LNR e i club del Top14 "non possono che constatare il fallimento delle negoziazioni sulla elaborazione di un nuovo accordo". Si aggiunge che non sono pensabili tornei che escludano le squadre inglesi e quindi si delega alla LNR il compito di "prendere le misure per porre in essere una competizione per il 2014/15" che comprenda "necessariamente" inglesi e francesi e che sarà aperta alle altre nazioni. 
Ricapitolando i capitoli precedenti, Inghilterra e Francia chiedevano una riduzione dei team in Heineken Cup, da 24 a 20, modificando i criteri d'accesso specie per ciò che riguarda il Pro12, con i club italiani e scozzesi ammessi alla competizione indipendentemente dal piazzamento finale in classifica. E mentre venivano avanzate le richieste, i club di Premiership accoglievano l'accordo con British Telecom che ha varato il canale televisivo sportivo: un contratto da 152 milioni di sterline che comprende la trasmissione dei match europei - quando il board della European Rugby Cup aveva assicurato i diritti televisivi a lungo termine a Sky, recentemente prorogati. Nello scacchiere pesano le consistenze economiche dei club inglesi e francesi e chi si abbandona al motivetto "soldi, soldi, soldi, che delusione!" deve mettere in conto che nell'epoca del professionismo non sono elemento di secondo piano, ma merce di contrattazione.  
Soffia un'aria di rivoluzione e occorre calma per evitare facili sbandamenti nei giudizi (eh, la Primavera araba insegna, o no?). Storicamente Albione e Gallia, nei secoli trascorsi a darsi battaglia, hanno avuto in comune moti rivoluzionari, con esiti profondamente diversi a soli 100 anni di distanza: quella Gloriosa a Londra (1689), consumata senza spargimenti di sangue e istituendo le basi della monarchia costituzionale moderna, e quella a colpi di ghigliottina a Parigi (1789), conclusasi di fatto con l'ascesa di Napoleone. Chiusa la parentesi, il dato di fatto è che ciò che andrà a sostituire la HCup dovrà per forza di cose comprendere tanto i club di Premiership quanto quelli di Top14, che poi accolga altre società viene per secondo come punto di partenza. 

Nei mesi scorsi i vertici della LNR avevano adottato un atteggiamento diplomatico di fronte ai primi contrasti tra inglesi ed ERC, scegliendo una linea più morbida che - sempre dalla regia - a giochi quasi fatti può essere vista come il tentativo di offrire un assist agli altri rappresentanti (di Pro12 si parla ovviamente), non raccolto. Un tentativo di smussare gli angoli, calmare gli spiriti bollenti e trovare la quadra. Da oggi, al contrario, non si può che constatare "il fallimento delle negoziazioni". 

Restiamo in attesa di sviluppi, mentre da Oltremanica i commentatori recapitano messaggi per niente affatto in codice: "The pressure is on the likes of Italy, Wales, Ireland and Scotland to decide whether they will follow suit and abandon the ERC to join the new Anglo-French competition or push for compromise", scrive Tom Hamilton nell'editoriale di Scrum.com, gruppo ESPN. 


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