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Grandi opere aumentano!

Creato il 14 luglio 2010 da Patuasia

Riceviamo dal signor Elio Riccarand, in qualità di Presidente di Pro Mont-Blanc e volentieri pubblichiamo.

La più importante montagna d’Europa, il Monte Bianco, il massiccio che è stato la culla dell’alpinismo e che contiene i più importanti ghiacciai delle Alpi è ancora privo di un riconoscimento internazionale del suo valore ambientale e di una adeguata tutela.

Una situazione tanto più negativa se si considerano le minacce che incombono su tale territorio. Il Presidente della Regione Valle d’Aosta ha recentemente firmato una Intesa con il Governo italiano per realizzare due “grandi opere” di notevole impatto proprio sul Monte Bianco: la mega-Funivia Entrèves-Punta Helbronner e una nuova galleria parallela al Tunnel stradale del Monte Bianco. Tali “grandi opere” rappresentano il tentativo di riproporre il solito modello di sviluppo basato sulla quantità, su alti livelli di traffico, sulle elevate portate a scapito della cura della qualità, di un turismo più dolce e di un modello più durevole.

Il tentativo è quello di riproporre vecchie impostazioni, ignorando le linee indicate dalla Convenzione per la protezione delle Alpi ed i principi dei suoi Protocolli. E’ un ritorno al passato proprio nel momento in cui in tutte le Alpi sono sempre più evidenti i limiti, gli errori ed i danni del modello di sfruttamento della montagna che si era imposto nella seconda metà del Novecento.

Seppure lentamente, negli ultimi anni era cresciuta, anche in Valle d’Aosta, la consapevolezza dell’eccezionalità del territorio del Monte Bianco e si erano individuati nuovi obiettivi e nuove strategie diverse dalla solita infrastrutturazione massiccia della montagna.

In particolare, Pro Mont-Blanc il Comitato internazionale che raggruppa varie associazione alpinistiche e di tutela ambientale di Italia, Francia e Svizzera ha definito due obiettivi ambiziosi:

1) fare del territorio del Monte Bianco un esempio di sviluppo sostenibile per tutto l’arco alpino. A tal fine è stato elaborato il “Termometro del Monte Bianco”, uno strumento per misurare, tramite un sistema di indicatori, il livello di sostenibilità delle varie politiche ed individuarne i punti critici.

2) ottenere l’inserimento del massiccio del Monte Bianco nell’elenco Unesco dei beni naturali che sono Patrimonio dell’Umanità ed in quanto tali da tutelare adeguatamente.

Nel 2010 il “Termometro del Monte Bianco” è stato recepito all’interno del Progetto “Osservatorio del Monte Bianco” del “Piano Integrato Europeo” (PIT) di cui sta partendo la realizzazione. Parallelamente il PIT ha previsto la messa a punto di un “Piano di gestione” transfrontaliero del massiccio del Monte Bianco al fine di utilizzarlo per la candidatura Unesco.

Il 9 maggio 2010 tutte le principali associazioni alpinistiche ed ambientaliste di Italia, Francia e Svizzera, riunite a Chamonix, hanno sottoscritto e lanciato l’ “Appello per il Monte Bianco” per dare pieno sostegno ai due obiettivi centrali indicati da Pro Mont-Blanc.

Le “grandi opere” che ora la Giunta regionale della Valle d’Aosta afferma di voler realizzare, rilanciando persino il progetto di una nuova galleria parallela al Tunnel stradale esistente, sono espressione di una strategia opposta a quella delineata da Pro Mont-Blanc e che pure ha ottenuto in questi anni anche il sostegno dei cinque Comuni del versante valdostano del Monte Bianco, così come di alcuni Comuni del versante francese e della Région Rhône-Alpes.

E’ necessario che un movimento forte, di carattere locale ed internazionale, si opponga alla riproposizione di un modello di sviluppo sbagliato e dannoso e che si proceda invece concretamente perseguendo obiettivi coerenti con i principi indicati dalla Convenzione Alpina e contenuti nello Schema di sviluppo sostenibile approvato dall’Espace Mont-Blanc.


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