1 agosto 2014 Lascia un commento
Che piaccia o non piaccia, e’ difficile prescindere il sistema dell’arte degli ultimi decenni da Achille Bonito Oliva. Per sua stessa ammissione, egli fu il critico militante della prima ora in quanto esposizione mediatica finalizzata e legittimare con la critica, una posizione alla pari con l’arte stessa, rilanciando l’idea che si tratti sempre di un unico sistema.
Tralasciamo tutte le dinamiche legate alla Transavanguardia, discorso lungo, non inerente al libro in senso stretto e soprattutto una corrente artistica a mio avviso con molte ombre e poca luce, certo e’ che essendo egli fondatore, ideatore e primo sponsor, rimarca ogniqualvolta che puo’ il ruolo attivo tenuto nel panorama nazionale ed internazionale.
Ad ogni modo non sono un suo fan, anzi direi mi suscita una leggera antipatia, ma sensazioni di pelle a parte, e’ innegabile sia un uomo che abbia le sue ragioni, un intellettuale le cui posizioni possono essere non condivisibili ma mai immotivate e soprattutto sostenute da un background solido e importante.
Accade anche di ascoltarlo all’inizio delle sue tesi e non capire bene dove voglia arrivare, poi d’improvviso come una trama di tessuto che si riannoda, il discorso assume un connotato definito e non troppo di rado condivisibile.
Ebbene come Bonito Oliva parla, cosi’ scrive. Denso, in apparenza disallineato con l’argomento, poi perfettamente sul pezzo con inaspettata lucidita’ e chiarezza.
"Gratis a bordo dell’arte" raccoglie decine di suoi interventi a tutto campo sull’arte contemporanea, riferendosi a periodi storici, piuttosto che a singoli artisti, il piu’ delle volte un insieme delle due cose. Non mancano neppure interventi come intervistato ed intervistatore, talvolta entrambe le posizioni, piccoli saggi e recensioni.
Tutto il secolo scorso e non solo, passa attraverso la sua lente d’ingrandimento, nomi noti e meno noti dove comunque e’ una scoperta continua e il piu’ delle volte interessante. Libro corposo ed importante, tante pagine e molte foto a colori. Il difetto maggiore non imputabile allo scrittore, sono i testi totalmente decontestualizzati da riferimenti e anno di pubblicazione, informazioni che avrebbero fatto comodo per meglio comprendere certe posizioni da egli assunte.
Altro difetto, stavolta imputabile all’autore, e’ la continua declinazione di quell’artista piuttosto che di quel genere alla Transavanguardia e d’accordo che egli ne fu ideologo e promotore ma non per questo tutto quanto deve essere passato per forza di li’.
Libro non fondamentale ma interessante con qualche bella scoperta e di massima piacevole.
Tralasciamo tutte le dinamiche legate alla Transavanguardia, discorso lungo, non inerente al libro in senso stretto e soprattutto una corrente artistica a mio avviso con molte ombre e poca luce, certo e’ che essendo egli fondatore, ideatore e primo sponsor, rimarca ogniqualvolta che puo’ il ruolo attivo tenuto nel panorama nazionale ed internazionale.
Ad ogni modo non sono un suo fan, anzi direi mi suscita una leggera antipatia, ma sensazioni di pelle a parte, e’ innegabile sia un uomo che abbia le sue ragioni, un intellettuale le cui posizioni possono essere non condivisibili ma mai immotivate e soprattutto sostenute da un background solido e importante.
Accade anche di ascoltarlo all’inizio delle sue tesi e non capire bene dove voglia arrivare, poi d’improvviso come una trama di tessuto che si riannoda, il discorso assume un connotato definito e non troppo di rado condivisibile.
Ebbene come Bonito Oliva parla, cosi’ scrive. Denso, in apparenza disallineato con l’argomento, poi perfettamente sul pezzo con inaspettata lucidita’ e chiarezza.
"Gratis a bordo dell’arte" raccoglie decine di suoi interventi a tutto campo sull’arte contemporanea, riferendosi a periodi storici, piuttosto che a singoli artisti, il piu’ delle volte un insieme delle due cose. Non mancano neppure interventi come intervistato ed intervistatore, talvolta entrambe le posizioni, piccoli saggi e recensioni.
Tutto il secolo scorso e non solo, passa attraverso la sua lente d’ingrandimento, nomi noti e meno noti dove comunque e’ una scoperta continua e il piu’ delle volte interessante. Libro corposo ed importante, tante pagine e molte foto a colori. Il difetto maggiore non imputabile allo scrittore, sono i testi totalmente decontestualizzati da riferimenti e anno di pubblicazione, informazioni che avrebbero fatto comodo per meglio comprendere certe posizioni da egli assunte.
Altro difetto, stavolta imputabile all’autore, e’ la continua declinazione di quell’artista piuttosto che di quel genere alla Transavanguardia e d’accordo che egli ne fu ideologo e promotore ma non per questo tutto quanto deve essere passato per forza di li’.
Libro non fondamentale ma interessante con qualche bella scoperta e di massima piacevole.