Un paio di settimane fa lessi una notizia che mi fece saltare sulla sedia: Pixar rilascia Renderman con licenza "open source". Il motore grafico RenderMan è alla base di tutte le produzioni Pixar, e la potenza di questo software sviluppato in casa è ben visibile nelle produzioni.
Andando però a leggere la fonte citata nell'articolo le cose stanno diversamente
"As a further commitment to the advancement of open standards and practices, Pixar is announcing that,in conjunction with the upcoming release, free non-commercial licenses of RenderMan will be made available without any functional limitations, watermarking, or time restrictions. Non-commercial RenderMan will be freely available for students, institutions, researchers, developers, and for personal use. Those interested in exploring RenderMan’s new capabilities are invited to register in advance on the RenderMan website to access a free license for download upon release."
"Come ulteriore impegno per il progresso degli standard e degli usi aperti, Pixar annuncia che, in concomitanza con l'uscita imminente, saranno rese disponibili le licenze non commerciali liberi di RenderMan, senza limitazioni funzionali, "filigrane" (watermarking), o limiti di tempo. Una versione di RenderMan non-commerciale sarà disponibile gratuitamente per gli studenti, istituzioni, ricercatori, sviluppatori e per uso personale. Coloro che sono interessati ad esplorare nuove funzionalità di RenderMan sono invitati a registrarsi sul sito RenderMan per accedere a una licenza gratuita per il download al momento del rilascio.Si scopre che in realtà la casa di produzione Disney specializzata in film in grafica creata al computer, in verità rilascia gratuitamente una versione non commerciale del suo software (che altrimenti costa 495 dollaroni), ma che i sorgenti di questo rimangono ben chiusi nelle casseforti di Disney. Il software è quindi freeware (=distribuzione gratuita), che è cosa ben diversa dal "free software" (software libero).
Questa mossa è un modo per attirare sviluppatori ad usare il proprio software, in luogo di software veramente liberi come Blender3D.
Purtroppo, l'uguaglianza software gratis = software libero continua ad invasare la testa dei giornalisti, e tale resterà finché non si decideranno a farsi un po' di cultura sull'argomento. Come ho scritto in un mio vecchio post: il Software Libero costa (ma non sei tu a pagarlo).
Ho prontamente segnalato l'inesattezza alla Treccani, che ha scelto - bontà sua - di ignorarla.
(l'immagine di Merida dal film "The Brave" di Pixar, è tratta da Wikipedia)- by Dario Cavedon - dariocavedon.blogspot.com