La preghiera è un sentimento di riconoscenza e di immensa gratitudine. Sei circondato da un mondo meraviglioso, pieno di alberi, fiumi, montagne e stelle, e il tuo essere palpita, colmo di vita, all’interno di questa straordinaria bellezza. Ebbene, questa preziosa opportunità non è frutto dei tuoi meriti, bensì un dono, e la preghiera è la gratitudine per il dono della vita. Il solo respirare, il semplice aprire gli occhi e poter vedere tutto questo verde è una gioia così immensa! Ascoltare il cinguettio degli uccelli, udire il suono dell’acqua che scorre, sentire il silenzio della notte, assaporare la morbidezza vellutata dell’oscurità oppure ammirare l’alba e il tramonto… non sono cose che ci siamo guadagnati: tutte queste esperienze sono doni per i quali non abbiamo mai neppure ringraziato!
La preghiera è uno stile di vita. Non è un mezzo per appropriarsi di qualcosa, bensì un modo per chiedere: non esige nulla, non anela a una vita fondata sul potere e sul possesso, ma chiede che le si permetta di esistere. Chiedere è il contrario di pretendere: implica un rischio e significa affidarsi al silenzio e all’incertezza dell’esistenza.
La preghiera non pretende mai. Pregando non possiamo pretendere nulla, perché non abbiamo alcun diritto da rivendicare, ma possiamo chiedere, proprio come fa un bambino quando domanda qualcosa alla mamma: non ha alcuna pretesa, perché è indifeso e del tutto dipendente, perciò si limita a chiedere e, quando ha fame, si mette semplicemente a piangere. E così è la preghiera: è come l’impotenza di un bambino!
In passato la vita degli esseri umani era priva di ansie e di inquietudini, perché tutti erano capaci di pregare. Era una cosa naturale: la gente parlava alle montagne, ai fiumi, al sole, alla luna… che sono semplicemente i molteplici volti del divino, le sue manifestazioni, le sue espressioni vive, vibranti, pulsanti e assolutamente presenti!
dell’umanità: non è forse meglio rivolgersi a ciò che è opera del divino? Se vuoi entrare in contatto con lui, concentrati su qualcosa che sia opera sua, in cui tu possa riconoscere la sua mano!
Si dice che gli esseri umani si possano dividere in tre gruppi: quelli che fanno accadere le cose, quelli che le osservano succedere, e quelli che si chiedono cosa sia avvenuto. Per favore, fai in modo di appartenere al primo gruppo! Entra nella preghiera, perché è l’unico modo per comprendere cosa sia.
Dentro di te proverai una sensazione di gioia assoluta e di immensa felicità mai sentita in precedenza; la tua vita diventerà ogni istante più ricca, e raggiungerai una comprensione delle cose mai conosciuta prima. La tua intera esistenza si trasformerà in un’esperienza psichedelica: gli alberi saranno più verdi e le rose più profumate, finalmente riuscirai a cantare insieme agli uccelli, e ti accorgerai per la prima volta del mondo meraviglioso in cui fino a questo momento hai vissuto a occhi chiusi. La tua vita diverrà una danza e all’interno del tuo essere esploderà un meraviglioso canto!
Anche tu sei costretto a vivere in una realtà distorta, perché sei circondato da un mondo piatto, superficiale, privo di gioia e di profondità. La vita della gente è insignificante, perché vive per il denaro, per il potere e per ilprestigio, che sono tutte cose senza importanza e alla resa dei conti non valgono niente. Al momento della morte tutto il denaro, il potere e il prestigio spariranno, e tu verrai gettato nella spazzatura; nessuno si ricorderà più di te, e non farà alcuna differenza anche se sei stato un primo ministro o un presidente. Puoi anche essere l’uomo più ricco del mondo, ma la morte è molto democratica: tratta allo stesso modo sia i ricchi che i mendicanti, e distrugge ogni cosa, senza eccezioni.
La gente vive in un mondo piatto, perciò quando cominci a immergerti nella dimensione della profondità, devi stare attento, altrimenti ti troverai nei guai con il mondo esterno. La tua gioia interiore crescerà e via via che ciò accadrà, aumenterà proporzionalmente anche il conflitto con la gente, per cui, a meno che quel conflitto non ti piaccia, comportati come se non ti fosse successo nulla e condividi la tua gioia soltanto con le persone in grado di comprendere.
Tutto ciò che puoi fare – l’unica cosa davvero importante – è non diventare come loro! Usa qualunque mezzo per evitarlo, prendi ogni precauzione e, se senti un forte desiderio di condividere con persone che non comprendono, allora fallo sapendo bene che ti tratteranno come hanno sempre fatto con la gente come te. Deviesserne consapevole, e non lamentarti se inizieranno a lapidarti, perché si tratta di una tua scelta! Non reclamare se ti metteranno in croce, perché è una cosa che hai scelto volontariamente.
Noi siamo minuscoli e l’esistenza è davvero infinita… la nostra vita dura appena qualche istante, mentre l’esistenza c’è da sempre e proseguirà in eterno: siamo soltanto una piccola onda nell’oceano…
Non possiamo pretendere, ma ci è consentito chiedere, e possiamo farlo perché non siamo qualcosa di separato, non siamo estranei all’esistenza: le apparteniamo, ne facciamo parte, siamo una sua creazione, e se esistiamo è perché l’ha voluto lei. Perciò possiamo chiedere, ma senza alcuna pretesa: se la nostra domanda viene soddisfatta saremo grati all’esistenza, ma se non accade, le siamo ugualmente riconoscenti. Ricordalo sempre, perché questa è la bellezza della preghiera!
Tratto dai discorsi di Osho in : la creazione del presente.
Gaobi.