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Gratta quest’altro strato di agiografia

Creato il 18 maggio 2011 da Malvino
 
“Pressioni degli Alleati su Pio XII perché tacesse sui nazisti” è il titolo col quale zenit.org dà notizia della scoperta di documenti che proverebbero le pressioni subite dal Pacelli “perché mantenesse il silenzio sulla brutalità nazista” a danno degli ebrei. Se Pio XII ha taciuto – così la propaganda cattolica cerca di farci credere ormai da anni – fu “per evitare che le sue proteste avessero altre conseguenze” e adesso parrebbe che a convincerlo in tal senso ci abbiano pensato Stati Uniti e Gran Bretagna.
È necessario inoltrarsi per un bel tratto nell’articolo per scoprire che vi è prova solo della preoccupazione espressa nella corrispondenza privata tra sir Francis D’Arcy Osborne, rappresentante britannico presso la Santa Sede, e Myron Taylor, rappresentante ufficiale del presidente americano accreditato in Vaticano, e che riguardasse l’eventualità – questo è il punto davvero notevole – “che il Santo Padre lanciasse un appello via radio a favore degli ebrei d’Ungheria e che nel suo appello criticasse ciò che i russi stavano facendo nei territori occupati”.
Questo, dunque, emerge da questi documenti: forse – i due diplomatici non ne hanno certezza – Pio XII intendeva denunciare la brutalità a danno degli ebrei, sì, ma si trattava della brutalità comunista.
Avevamo bisogno di questi documenti per avere conferma del fatto che Pio XII fosse un bravo anticomunista? Lo sapevamo già. Già sapevamo che, al pari di tanti bravi anticomunisti della prima metà del Novecento, il Pacelli considerò il nazifascismo come valido antidoto alla minaccia sovietica, e continuò a crederlo anche dopo che Pio XI ebbe abbozzato una condanna ufficiale della teoria e della prassi nazionalsocialista, e in pratica continuò a crederlo fino a quando il nazismo cominciò a ritirarsi dal fronte orientale e a perdere l’Europa. E allora dov’è questa “brutalità nazista” che Pio XII avrebbe voluto condannare pubblicamente?
Sta in quello che un prete qui, un vescovo lì, un cardinale un po’ più in là avrebbero fatto intuire dal soccorso che davano agli ebrei: tutta roba già nota, che chi redige l’articolo mette a zavorra di un articoletto sul sito della Fondazione «Pave the Way», alla quale si deve la scoperta del suddetto epistolario. Roba vecchia, relativa a un effettivo interessamento di singoli esponenti del clero cattolico in favore degli ebrei fatti oggetto della brutalità nazista, roba risaputa e del tutto irrilevante al fine di spiegare il motivo che impedì a Pio XII di scomunicare i nazisti, ma non i comunisti, roba che qui sta a tentare di far confusione per insinuare nel lettore la suggestione che a far star zitto Pio XII, mentre sotto il balcone gli imbottivano un treno di ebrei rastrellati nel ghetto costruito da un suo venerabile predecessore, furono inglesi e americani. Fosse stato per il Pacelli, sarebbe sceso dai suoi appartamenti e si sarebbe steso sui binari per evitare la deportazione di quei poveretti verso i Lager. Ma gli Alleati gli fecero pressione.
Gratta quest’altro strato di agiografia e ci trovi sotto ancora merda.


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