Gravità (III parte)

Da Lerigo Onofrio Ligure @LerigoOLigure
Al diavolo! Parker è un idiota, ma ha ragione: non sai come tirarti fuori da tutto questo, soprattutto ora che siete qui. Pensava CJ, mentre la camera di pressurizzazione segnalava che era possibile accedere alla stazione spaziale. Quando aveva letto di quella sorta di cordone ombelicale si era spaventato, ma Olympus era ancora uno scheletro che non riusciva a rimanersene nella stessa orbita, senza l’aiuto della nave cantiere e delle squadre di rotta che lavoravano incessantemente nella sala di controllo di quel gigante – Signor Jennings sono felice di vedere che è mattiniero come al solito. – lo salutò l’ufficiale in comando, dall’interfono – CJ mi spiace disturbarla prima ancora che inizi a lavorare, ma questa notte abbiamo avuto delle fluttuazioni sul GGA della serra idroponica due, il suo collega ha staccato la corrente per circa due minuti. – Attivando il proprio comunicatore CJ confermò – Il test sulle frondose era necessario, il dottor Zachary ha pieno accesso alle funzioni della nave, almeno per quanto riguarda le serre idroponiche di sua competenza, se non vi ha avvertiti avrà pensato che non ci fosse ragione per allertare la sala controllo. – – Invece ha fatto prendere un colpo all’ufficiale di guardia. – ridacchiò l’altro, proseguendo con più professionalità – Spero che non si verifichino altri intoppi come questo CJ, non mi piacerebbe dover fare rapporto a lei o al dottor Zachary. – lo spauracchio di far rapporto ad Angela Miracle per qualsiasi problema causato dagli uomini della Atlantis non preoccupava CJ, del resto Junior era un vero professionista il cui unico problema rimaneva l’incompatibilità con le procedure aziendali, ma finché si rimaneva nel suo campo di competenza era impossibile batterlo. Senza replicare percorse uno dei tre corridoi della sezione principale, la gravità della zona pressurizzata era garantita da tre GGA di vecchia generazione, funzionanti a fatica e talmente poco efficienti da necessitare di un intero gruppo di specchi solari per mantenere il campo gravitazionale stabile abbastanza da garantire una gravità simile a quella terrestre. Se i GGA che avete progettato funzionassero a dovere, non avreste più bisogno di nient’altro! Il laboratorio che era stato assegnato al suo settore era abbastanza grande da contenere almeno cinque postazioni di lavoro, senza considerare i tre banchi per le attrezzature, la figura scheletrica di uno dei GGA arrivati insieme alla squadra di CJ ancora da assemblare e il megaschermo a parete – Buongiorno CJ, ti vedo assonnato. Ancora mal di spazio? – domandò il volto riposato di Albert Rory, attraverso quello schermo. Per quanto il fisico sapesse di essere stato messo in secondo piano, Rory continuava ad aiutare CJ e la squadra dei GGA al meglio delle sue capacità, facendo straordinari e lavorando anche nel weekend, incurante di quello che poteva dire il Vecchio. – Al non avevi l’incontro con quella nuova azienda di propulsori? – – L’incontro con LoneStar? Hanno posticipato di una settimana, credono di poter strappare un accordo migliore di quello offerto loro da Tobi Sagar. Una scocciatura che sta rallentando la nostra parte di lavoro, se vuoi il mio parere. – l’uomo era sempre molto attento a non schierarsi, ma ogni volta che si perdeva tempo per difficoltà contrattuali o cose simili, Rory commentava negativamente. CJ dal canto suo poteva starsene relativamente tranquillo, aveva incontrato una sola volta gli uomini della LoneStar e non gli erano sembrati molto convinti dei vantaggi nel collaborare con la Atlantis – Avevo un paio di idee su quella gente, ma lasciamo perdere: ho già abbastanza problemi qui su Olympus. – – Ho sentito che Zachary continua a fare di testa propria. – – Junior è fatto così, lascialo perdere e ascoltami. – lo spronò CJ poco interessato ai giochi di Junior con le sue piante – Stavo pensando a qualcosa per quei GGA, fino a oggi abbiamo ipotizzato di utilizzare il superconduttore di niobio solo per i GGA, vero? – – Il niobio a vuoto è l’unico in grado di annullare la resistività all’interno del generatore. – confermò Rory aggrottando le sopracciglia come era solito fare – Non vedo dove tu voglia arrivare. – – Se noi lo utilizzassimo anche per la griglia di energia? – propose CJ armeggiando con il proprio portatile, nel tentativo di creare un grafico da mostrare a Rory – Se riuscissimo a incrementare ancora l’efficienza di ogni GGA, il fabbisogno di energia diventerebbe inferiore, anzi saremmo in grado di ridurre le dimensioni dei pannelli fotovoltaici di almeno un quinto! – – Questo presuppone più superconduttore e un costo maggiore per la Astral. – intervenne Parker entrando nel laboratorio con un altro caffè in mano – Senza contare che occorrerebbe almeno un anno di sperimentazione per teorizzare una miglioria alla griglia che abbiamo ora. – CJ si voltò al fisico che aveva realizzato il modulo di GGA che sfruttava il vuoto spaziale, negando – Non sono così sicuro: realizzare una griglia più efficiente è il passo più difficile. – Parker sorrise – Jennings siamo ancora in fase sperimentale, questi GGA sono dei dannati prototipi e non abbiamo alcuna sicurezza che funzionino correttamente. Avanzare delle ipotesi ora è da pazzi, senza contare che non abbiamo idea di dove mettere le mani! – Rory si obbligò a dare manforte all’uomo – Sam ha ragione: tentare di migliorare la situazione che abbiamo ora, per di più alla cieca, è solamente una perdita di tempo. – quelle parole sancivano la fine di quella discussione, lasciandoli senza nulla – Per quanto le prove effettuate indichino che non riusciremmo a garantire gravità a tutta Olympus, forse dovremmo gettare la spugna. – CJ annuì, sapeva di non poter fare molto di più per portare avanti quel progetto: forzare la mano l’avrebbe fatto apparire come un’idiota e gli avrebbe fatto perdere la stima dei colleghi. Tanto valeva aspettare che Mynoff vedesse da se – Il Vecchio non sarà contento di sapere che abbiamo fallito. – – Roya ha sospettato che le cose sarebbero andate a questo modo. – confessò Parker lasciandosi cadere sulla propria sedia – Non ci resta che proseguire, i GGA sono l’unica cosa che manca al contratto della Atlantis per concludere, se alla Astral non andrà bene qualcosa, ci penseranno gli avvocati! – Talbot avrebbe difeso l’azienda dalla furia di Mynoff, probabilmente avrebbero tutti guadagnato da quella faccenda, tranne ovviamente il progetto Olympus. Per quanto CJ sapeva di essere impotente, non riusciva a ignorare quella faccenda, di colpo le gigantesche stazioni spaziali dei suoi sogni diventavano più indistinte e irraggiungibili – Dobbiamo fare qualcosa, non voglio vedere questo progetto fallire perché ci siamo rassegnati! – sbottò battendo un pugno sulla scrivania, sorprendendosi della propria rabbia. Parker lo fissò con un ghigno divertito – Jennings non ti arrendi mai? Ora capisco perché Roya voleva che lavorassi per lui a tutti i costi! Dannazione, amico se proprio vuoi faremo dei test mentre Avraham completa la parte di inizializzazione, ma non mi aspetto di trovare nulla! – – Sam noi dobbiamo riuscire, stiamo scrivendo la storia! –

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