Gravity [Recensione]

Creato il 21 ottobre 2013 da Paopru

E’ incredibile come a volte pensi di averle viste tutte e compri un biglietto del cinema convinto che il film sarà alla fine il solito film di fantascienza spicciola. Con questo spirito ho indossato gli occhialini 3D e mi sono abbandonato a Gravity. Già dalle scene iniziali però la sensazione era quella di un film diverso, intimo, autoriale. Un lunghissimo piano sequenza ci guida nei primi dieci minuti delle pellicola e strega totalmente grazie a uno stupefacente 3D, finalmente usato bene e in modo coerente. E mentre i personaggi interpretati da Sandra Bullock e George Clooney battibeccano all’esterno dello Shuttle in riparazione, già sappiamo quello che a breve accadrà, complici le immagini del trailer di lancio.

In sottofondo arrivano all’orecchio le prime note della soundtrack di Steven Price, e colpiscono per l’abilità di esaltare il pericolo dello schianto, poi il dramma della distruzione e in fine il panico della Bullock che, in una rotazione disperata, fluttua alla deriva nello spazio profondo. Cùaron fa un capolavoro, dipinge una tela di emozioni con una cornice a tema “spaziale” rivisitata e resa originale, per non dire maestosa e stupefacente. In verità oltre ai due protagonisti il terzo comprimario è la Terra, presente fin dalle prime inquadrature e sempre ripresa nei suoi vari “stati d’animo”. Nell’intravedere sullo sfondo l’Egitto, la Sicilia, le luci cittadine dell’America Meridionale, un ciclone Atlantico e le fluorescenze dell’ aurora boreale, ci rendiamo conto di come il pianeta rappresenti tanto una salvezza quanto una minaccia alla sopravvivenza, a causa della sua pericolosa vicinanza.

La Terra è una compagna di sventura per la Bullock ma anche una meta ambita con la quale poi si ricongiungerà. Il film è un in sostanza un one-man-show messo nelle mani di una protagonista apparentemente fragile, ma che si rivelerà più cazzuta di quanto non si possa pensare; è un inno alla forza d’animo delle donne e al loro non sapersi arrendere mai. Clooney gioca un ruolo in questo caso da caratterista, introducendo la sua co-primaria nella prima mezz’ora del film, per poi lasciarle uno spazio quasi totale fino al finale. L’empatia con il suo personaggio è massima e funziona sia nei momenti di forte pericolo che in quelli meno tensivi, più rilassati. Commovente quando intraprende una discussione a versi con un cinese sulla terra e ulula di pronta risposta  al suo cane.

Dal lato tecnico il film lo trovo semplicemente impeccabile. La simulazione della gravità in ambiente spaziale è perfetta e, nel trasmettere la completa illusione di un ambiente vuoto, facilita il coinvolgimento nella storia non forzando la sospensione dell’incredulità. Lecito poi andare a indagare nel futuro bluray come sia stato possibile, a livello di effetti speciali, essersi resi  così convincenti. Gravity domina meritatamente il box office domestico, con un incasso di 170 milioni di $ che arriva a 284 se si considerano anche i mercati esteri. Il cosiglio è di non perdere l’opportunità di vederlo al cinema in 3D, poichè senza stereoscopia e nel televisore di casa credo perderebbe parte della sua potenza.


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